Borrell replica al Senegal: non tutte le banche russe sono bloccate, potete acquistare grano
L’Alto Rappresentante dell’Ue, Josep Borrell replica al Senegal e ad altri paesi africani che lamentano di non poter acquistare il grano a causa delle sanzioni che bloccano le banche russe.
“Alcune banche russe sono state staccate dal sistema Swift, ma non tutte – dice Borrell. – Se noi possiamo pagare il gas, altri possono pagare il grano. Su questo il presidente del Senegal Macky Sall ha ragione”.
“Ma – aggiunge Borrell – abbiamo contattato le autorità senegalesi, chiedendo di segnalare dei problemi concreti. E per ora non sono a conoscenza di alcun problema concreto“.
Borrell, in conferenza stampa a Lussemburgo, al termine del Consiglio, rispondendo al presidente del Senegal e dell’Unione Africana, per il quale il distacco da Swift di numerose banche russe rende difficile pagare le importazioni dalla Russia, fa il punto sulle sanzioni e sull’impatto che stanno avendo su alcuni Paesi, in particolari quelli africani che, secondo qualcuno, soffrono per la mancanza di grano.
“Forse – aggiunge Borrell – in altri Paesi africani: siamo in contatto con loro. Stiamo guardando alle esportazioni di potassa (carbonato di potassio utilizzato nella fabbricazione di saponi, e nell’industria tessile, ndr) dalla Bielorussia. Stiamo guardando a come l’importazione di prodotti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia si sta evolvendo in ogni Paese africano, per identificare il problema”.
“Se ci sono problemi – assicura l’Alto Rappresentante dell’Ue – saranno identificati e risolti. Manderemo lettere alle banche, spiegando che cosa possono fare”.
“Ma certamente – avverte Borrell – non posso evitare che alcune istituzioni finanziarie, come è accaduto con le banche iraniane, decidano di non partecipare al commercio.”.
“E’ quello che si definisce sovra reazione – spiega Borrell – e si contrasta fornendo informazioni. Ma una cosa sono alcuni problemi concreti e un’altra dire che le sanzioni creano il problema. Non è così. Comunque ho visto alcuni Paesi africani che hanno aumentato l’importazione di potassa dalla Bielorussia“, conclude