Biden sempre più isolato va al vertice dimezzato delle Americhe e se la prende con la stampa: non mi capisce
Sleepy Joe Biden, sempre più isolato, guardato con timore crescente per le sue bizzarre sparate non concordate che mettono in imbarazzo il suo staff ma, soprattutto, l’amministrazione statunitense a tutti i livelli, costretta a corrergli appresso mettendo pezze a colori ai suoi fuoriprogramma, continua ad ammassare gaffes e se la prende con la stampa “colpevole”, a suo dire, di non averlo capito, di non averne compreso le sue capacità amministrative, il suo “genio”.
Troppi giornalisti sono a caccia di “click” su Internet e per questo fanno sensazionalismo accusa Biden vestendo i panni di critico dei media americani in un’intervista al Jimmy Kimmel Live, andata in onda la notte scorsa.
“Guardate quanto è cambiata la stampa, con rare eccezioni, anche i giornalisti molto bravi devono ottenere un certo numero di click per le loro storie – ha polemizzato il presidente – così invece di porsi domande, fanno del sensazionalismo su tutto”.
Biden ha poi dovuto ammettere che vi sono dei problemi di comunicazione da parte della sua amministrazione.
“Ci sono un sacco di cose importanti che abbiamo fatto – ha sostenuto Biden – ma quello che non abbiamo fatto è essere in grado di comunicarle al pubblico”.
In tutto questo Biden ha combinato un altro pasticcio confermando che la politica estera non è il suo forte.
Un handicap tanto più evidente se rapportato al suo predecessore visto che Trump, senza fare una sola guerra, è riuscito a portare intorno al tavolo di confronto a dialogare con gli Usa molti più capi di Stato riottosi di quanti ne abbiano portati i vari Potus democratici.
Stavolta Biden si è incartato da solo, con la sua ossessione di fare le liste dei buoni e dei cattivi – secondo un suo personalissimo e molto discutibile schema mentale – con il vertice delle Americhe che lui stesso ha aperto questa notte a Los Angeles.
Biden si è mosso come un elefante in un negozio di cristalleria – forse qualche lezione di diplomazia dovrebbe prenderla da Trump – e dopo aver provocato la reazione del Messico, che ha deciso di disertare il vertice delle Americhe per solidarietà con Venezuela e Cuba, non invitate da Sleepy Joe, è riuscito perfino a fare uno sgarbo a Guaidò, il leader dell’opposizione venezuelana. Che si aspettava di essere invitato a Los Angeles ma, invece, è stato ignorato da Biden. E lasciato a casa come se fosse in punizione.
Durante il volo verso Los Angeles, Biden si è visto costretto a chiamare Gauidò non avendo invitato il leader dell’opposizione venezuelana a partecipare ufficialmente al summit.
A Gauidò Biden avrebbe detto che Washington continua a considerarlo come presidente ad interim del Venezuela.
Gli Stati Uniti infatti dal gennaio del 2019 non riconoscono come legittimo il governo di Nicolas Maduro che l’amministrazione Biden non ha invitato al vertice di Los Angeles.
Un’esclusione che ha coinvolto anche Cuba e Nicaragua, sempre perché non considerati democratici.
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean Pierre ha confermato che il governo ad interim venezuelano “non è stato invitato ai lavori principali del summit, ma potrà partecipare ad altri eventi”.
Mentre il consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jake Sullivan, assicurando che Biden considera Guaidò il presidente ad interim, ha spiegato che “abbiamo pensato che miglior modo per far avanzare il nostro desiderio di vedere il dialogo in Venezuela ed alla fine un futuro migliore per i venezuelani, fosse concentrarci sugli inviti degli attivisti della società civile, che parteciperanno a vari eventi del summit”. Ma Guaidò resta fuori dalla porta.