Alemanno: «Il trasformismo è sempre stato un male, ora esaltano Di Maio. Una follia»

25 Giu 2022 17:15 - di Agnese Russo
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«Ho sempre saputo che il trasformismo è il male principale della nostra democrazia e ora mi vedo esaltato il trasformismo di Luigi Di Maio. Mi sembra una follia». L’ex sindaco di Roma e coordinatore nazionale di Asi, Gianni Alemanno, ha commentato l’operazione della scissione condotta dal ministro degli Esteri, avvertendo che «adesso la situazione del centro è un magma molto confuso e anche molto pericoloso». «Il centro spesso diventa il luogo del trasformismo e quindi, in quanto luogo del trasformismo, sostanzialmente poi diventa la copertura per operazioni come quella di Di Maio», ha aggiunto Alemanno, per il quale è «doveroso il principio secondo cui qualcuno viene eletto in un partito e vuole cambiare, prima si dimette e poi cambia partito».

Alemanno: «Il centrodestra deve ricomporsi sulle regole»

Ma la conversazione con l’agenzia di stampa Adnkronos, a margine della seconda giornata del convegno Ecr-Asi sul Terzo Settore, è stata per Alemanno anche l’occasione per una riflessione sul centrodestra. «Innanzitutto deve ricomporsi sulle regole», ha detto, ricordando che «il centrodestra deve avere delle regole condivise e inderogabili, perché è entrato in crisi quando una parte», Lega e FI, «ha fatto una scelta diversa da quella originaria», ovvero «entrare nei governi Conte e Draghi». Dunque, per l’ex sindaco di Roma, «non è certamente colpa della Meloni se la coalizione è andata in crisi, visto che lei è rimasta sulla stessa posizione sin dall’inizio».

Meloni ha le carte in regola per essere «la prima donna candidata premier»

«Prima di tutto, insisto – ha ribadito Alemanno – servono le regole, e poi, personalmente, mi piacerebbe che ci fossero le primarie, perché è il modo migliore per scegliere anche il candidato premier, ma inizierei dal candidato sindaco. Oppure, si può perseguire la strada seguita fino adesso di indicare come candidato premier il leader del partito che prende più voti. Però, questa regola si deve rispettare. Se la Meloni è il leader del partito con più voti, è perfettamente in grado di aggregare attorno a sé tutto il centrodestra, perché ha un percorso notevolissimo e il fascino di essere la prima donna candidata premier».

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