Teheran contro Cannes: “Holy Spider è un film disgustoso”, sacrilego come i versetti di Rushdie

31 Mag 2022 9:58 - di Lara Rastellino
Holy spider

L’establishment politico-culturale iraniano insorge contro Cannes e il premio che il Festival francese ha assegnato a Zar Amir Ebrahimi, attrice che vive in esilio: «Holy Spider è un film falso e disgustoso», tuonano dall’Organizzazione del Cinema dell’Iran, affiliata al Ministero della Cultura. Aggiungendo pure: e il riconoscimento all’artista è «politicamente motivato e di parte». Teheran si scaglia duramente sulla pellicola e la sua protagonista. Accusando la kermesse d’oltralpe di «aver commesso un atto politico e parziale elogiando un film falso e disgustoso». Un’opera che, a detta dei massimi organismi del settore locali, presenta «un’immagine distorta della società iraniana e insulta apertamente le convinzioni degli sciiti», ha affermato l’Organizzazione in un comunicato.

Cinema, Teheran contro Cannes: «Holy Spider film disgustoso. Il premio è politico e di parte»

Di più. Scomodando illustri precedenti, le autorità di Teheran puntano il dito contro Holy Spider sostenendo polemicamente che il film «segue lo stesso percorso di Salman Rushdie in The Satanic Verses». Un chiaro riferimento al romanziere britannico-americano di origine indiana vincitore del Booker Prize. Nel film, diretto dal regista danese-iraniano Ali Abbassi, l’attrice Ebrahimi interpreta una giornalista che indaga su un serial killer che uccide le prostitute in una città sacra agli sciiti in Iran, quella di Mashhad. La pellicola, applaudita all’ultima edizione del Festival di Cannes, è ispirata alla storia vera di un uomo della classe operaia che uccise una serie prostitute nei primi anni 2000 e divenne noto come “Spider Killer”. Il film, girato in Giordania, mostra la seconda città più grande dell’Iran con la sua rete di strade simili a ragni che conducono al santuario. Da qui il titolo “simbolico” e allusivo…

Dura reazione di Teheran: “Holy Spider” segue lo stesso percorso “sacrilego” di Salman Rushdie

L’istituzione culturale iraniana ha aspramente contestato la pellicola con una dichiarazione, come riporta l’agenzia Irna, secondo cui Holy Spider avrebbe un contenuto «abominevole». Non solo. Le autorità cinematografiche di Teheran sostengono la bocciatura della sostanza filmica e del suo messaggio, entrando anche nel merito della grammatica narrativa di celluloide. Che, per l’establishment di riferimento del settore, avrebbe il demerito di descrivere la società iraniana in modo «fazioso». «Distorto». E «politicamente motivato». Tanto che, aggiungono i detrattori del film, il suo racconto «insulta i valori e le credenze di milioni di musulmani», si legge nella dichiarazione pubblicata – e riportata dall’Ansa – dopo che la giuria di Cannes ha deciso di premiare Zar Amir Ebrahimi. Attrice che nel film interpreta una giornalista, insignita del massimo riconoscimento al Festival di Cannes come miglior attrice nella competizione di quest’anno.

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