Sondaggio Ipsos, Giovanni Falcone lasciato solo da politici e colleghi secondo il 71 per cento degli italiani

20 Mag 2022 17:16 - di Paolo Lami

Gli italiani sanno la vera storia di Giovanni Falcone e della sua tormentata carriera – non quella che spesso una certa parte politica cerca di mistificare sovvertendo il racconto di quello che il magistrato ucciso a Capaci dalla mafia dovette penare per raggiungere il ruolo che non volevano dargli – e dunque è comprensibile che siano i molti a pensare che il giudice ammazzato da Cosa Nostra sia stato isolato da politici e colleghi.

Certo, due terzi degli italiani ritengono Giovanni Falcone un eroe, un uomo che col suo impegno è andato ben oltre il suo dovere di giudice e servitore dello Stato. Ma la maggioranza degli italiani – il 58 per cento – è anche convinta che il magistrato morto a Capaci fosse consapevole che Cosa nostra lo avrebbe ucciso, ma che scelse di proseguire comunque il suo lavoro.

E per il 71 per cento degli intervistati, poi, il giudice siciliano fu costretto a combattere la mafia in solitudine, proprio perché abbandonato da politici e colleghi. Molti dei quali gli fecero una guerra feroce, soprattutto attraverso il Csm.

E’ il quadro che emerge da un sondaggio che Ipsos ha donato alla Fondazione Falcone alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di Capaci, costata la vita ai giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Una ricerca ad ampio raggio che sonda il ricordo degli italiani della stagione stragista e di Giovanni Falcone e la percezione attuale del fenomeno mafioso.

Lasciato solo dalla politica per il 75 per cento (solo il 7 per cento ritiene che la politica lo abbia sostenuto, il 18 non sa rispondere), Falcone fu isolato dalla stessa magistratura per il  62 per cento degli intervistati  (solo per il 17 per cento i colleghi lo sostennero, il 21 per cento non sa).

Mentre per la maggioranza relativa del campione (il 47 per cento) il magistrato sarebbe stato appoggiato dalla società civile (contro il 33 per cento di parere opposto).

Solo una marginale minoranza degli intervistati (8 per cento) ritiene che sulle stragi di Capaci e via D’Amelio sia stata fatta piena giustizia.

La maggioranza relativa (42 per cento) pensa che siano stati condannati esecutori materiali e mandanti mafiosi, ma non sia stata fatta luce sui presunti mandanti occulti e sulle coperture politiche.

E un altro terzo ritiene che non siano stati condannati nemmeno i mandanti mafiosi o addirittura neanche i veri killer.

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