Sanzioni, altre crepe: la Slovacchia si sgancia e chiede l’esenzione dall’embargo sul petrolio russo

3 Mag 2022 13:37 - di Paolo Lami

La Slovacchia si sgancia sulle sanzioni a Putin e, con grande realismo e pragmatismo, avverte che chiederà di essere esentata dall’embargo sul petrolio russo qualora l’Unione Europea dovesse adottare tale misura nell’ambito del sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca.

“Se viene approvato un embargo sul petrolio russo come parte di un ulteriore pacchetto di sanzioni contro la Russia, la Slovacchia richiederà un’esenzione“, ha affermato il ministero dell’Economia di Bratislava in una nota, nella quale si precisa che processare tipi diversi di petrolio non è immediatamente possibile. E che un cambio di tecnologia è difficile dal punto di vista finanziario e richiede tempo.

“Pertanto – ha aggiunto il ministero dell’Economia della Slovacchia – chiediamo un periodo di transizione più lungo per il petrolio trasportato tramite oleodotto“.

La Slovacchia, che importa dalla Russia quasi il 100 per cento del petrolio tramite la pipeline di Druzhba, ha dichiarato di avere riserve per 120 giorni, quattro mesi. Dopodiché rimarrà a secco se segue la Comunità Europea sull’irrealistica idea di strozzare la Russia con le sanzioni volute dagli Usa. Che, dal loro punto di vista, sono energeticamente autosufficienti.

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