Salvini dice no a Finlandia e Svezia nella Nato: «Ora non è il momento, non siamo a risiko»
“Finlandia e Svezia decideranno loro il da farsi, qualcuno pare giochi a risiko. Ma ci sono 5mila testate nucleari”. È un intervento molto sbilanciato contro l’interventismo dell’Occidente e dell’Italia quello di Matteo Salvini davanti alla platea della convention della Lega in corso a Roma. La prima tappa del tour on the road promosso dal leader leghista per risollevare gli animi dopo i sondaggi non proprio incoraggianti.
Salvini fa il pacifista alla convention della Lega
“Parlare di pace non è mai fuori luogo, cerchiamo sempre ciò che unisce. Non ciò che divide, per me priorità è arrivare alla pace, fermare le armi”. Salvini spinge molto sulla parola pace e lascia capire chiaramente di essere contrario alla richiesta di adesione di Stoccolma e Helsinki alla Nato. “Finlandia e Svezia decideranno loro, sono paesi sovrani. Però dovremo fare ciò che avvicina alla pace. Poi, concludendo la kermesse l’Italia che vogliamo, non rinuncia a qualche polemica con la stampa .”Vedo che sui giornali titolano ‘Salvini dice no alla Nato per Finlandia e Svezia’ e ‘Salvini assist a Putin..’ Io scandisce sono per l’autodeterminazione”.
La priorità è salvare vite umane
“Priorità adesso è salvare vite, in Ucraina e Russia. E vite e posti di lavoro in Italia. La voglia di allargare i confini della guerra non è sana. Quello che trasformo in agire politico è frutto di ascolto, ho chiesto un appunto all’ambasciatore Vattani”, dice Salvini con malcelato orgoglio. “Le guerre possono finire in due modi. O uno vince sul campo, sterminando gli altri, e questo non è auspicabile per l’uno o l’altro fronte. E quando sento questo mi preoccupo. Non è la nostra cultura, Da Moro a Craxi a Berlusconi, l’Italia è stato equilibrio”. L’altra soluzione è diplomatica. “Nessuno si senta umiliato, nessuno perda la faccia e ognuno ceda qualcosa. È quanto ho nell’appunto dell’ambasciatore. Io sto lavorando per quel tavolo che non c’è, per me la guerra fredda va bene al cinema”.
“Voglio farci litigare dentro il centrodestra”
Quanto al centrodestra ripete di essere pronto al dialogo a tutto tondo con gli alleati “Vogliono farci litigare. Ma il mio obiettivo non è ‘l’importante è partecipare’. Io punto a vincere: non mi accontento di tutelare l’interesse del mio partito. A costo di perdere. Ho chiesto a miei uomini di fare un passo indietro per le amministrative. Spero che lo stesso spirito di unità animi tutto il centrodestra”. Ma non dice una parola sulla situazione incandescente della Sicilia. Dove la ricandidatura del governatore uscente Nello Musumeci, appoggiata da Giorgia Meloni, è ancora in bilico.
“Da Draghi mi aspetto coraggio e pace fiscale”
“Mi aspetto da Draghi coraggio, dopo l’emergenza sanitaria e quella bellica in corso, mi aspetto una grande pace fiscale, saldo e stralcio con 15 milioni di italiani che tornano a vivere. “Lo 0,2% sono gli evasori milionari, le porte del carcere si possono aprire solo per loro“.