Pietrasanta, il consiglio dice no alla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini
La sinistra è sempre in guerra. Contro il fascismo, il sovranismo, il pericolo nero, ça va sans dire. “La maggioranza che guida Pietrasanta (in provincia di Lucca) ha deciso di scrivere una brutta pagina nella storia dell’amministrazione comunale. Ci auguriamo che possa tornare sui suoi passi e riveda questa scelta inaccettabile”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha commentato la decisione decisione del Consiglio comunale della cittadina della Versilia di bocciare la proposta di revoca della cittadinanza onoraria conferita nel 1924 a Benito Mussolini. Il Duce fa ancora paura al governatore di provata fede dem. Che insieme alla assessora regionale alla cultura della memoria Alessandra Nardini fa pressing sui consiglieri perché si ravvedano.
Pietrasanta dice no alla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini
Il titolo onorario fu concesso, 98 anni fa da uno commissario prefettizio su indicazione del Fascio di Lucca. Due giorni fa, però, la vibrante richiesta di revoca, quella a firma di Pd, Insieme per Pietrasanta e Movimento 5 Stelle, è stata respinta dal consiglio comunale della città amministrata dal centrodestra. Con i voti di Forza Italia e Lega. Ne è scaturita una polemica velenosa a suon di minacce di querele e insulti. Che Giani vorrebbe far rientrare con una nota al vetriolo. “Mentre infuria una guerra sanguinosa alle porte dell’Europa voluta da Putin , mentre assistiamo a numerosi casi di rigurgito nazifascista e a pochi mesi dal centenario della marcia su Roma – dicono Giani e Nardini – da Pietrasanta, terra di cultura, sarebbe potuto arrivare un segnale di amore per la democrazia e la pace. E invece giunge un segnale completamente opposto, che ci lascia dispiaciuti e indignati”. Indignazione e rigurgito anti-mussoliniano invece sarebbero la ricetta giusta per far fronte alla guerra di Putin contro Kiev.
Il governatore Giani non ci sta: brutta pagina
“La Toscana – concludono Giani e Nardini – è terra di antifascismo, solidarietà, uguaglianza“. E giù con la stanca retorica resistenziale. “Antifascista. Sin dal suo simbolo, il Pegaso alato che fu del Comitato toscano di liberazione nazionale. Gli attuali amministratori di Pietrasanta ne prendano definitivamente atto. Il nostro auspicio è che Pietrasanta possa arrivare al più presto alla cancellazione dall’elenco dei cittadini onorari di una figura che ha portato il nostro Paese al punto più basso della vicenda nazionale e alla vergogna delle leggi razziali”.