Macron nomina premier la fedelissima Elisabeth Borne. È la prima donna a guidare il governo dopo 31 anni
Lunedì pomeriggio Emmanuel Macron ha incoronato la fedelissima Élisabeth Borne nuova prima ministra di Francia. La decisione è arrivata poche ore dopo le dimissioni del primo ministro uscente Jean Castex La Borne, 61 anni, nel governo di Castex ricopriva il ruolo di ministra del Lavoro. È la seconda donna di sempre ad essere nominata prima ministra in Francia, dopo la socialista Édith Cresson che aveva governato solo tra il 1991 e il 1992, sotto la presidenza di Mitterand.
Macron nomina primo ministro la fedelissima Borne
Nata a Parigi, è figlia di un ebreo russo, con un passato nella Resistenza francese, e di una farmacista della regione del Calvados. Ingegnere civile, è entrata in politica all’inizio degli Anni Novanta. Come consigliere dei ministri socialisti Jospin e Lang. La neo-premier ha un lungo passato di militanza nel Partito Socialista francese. Ma da alcuni anni è passata nel partito di Macron, La République en Marche. (poi ribattezzato Renaissance). Che è anche quello di Castex. Prima di essere nominata ministra del Lavoro, Madame Borne era stata ministra dei Trasporti e poi ministra della Transizione ecologica e solidale nei due governi di Édouard Philippe.
Prima donna a guidare il governo dopo 31 anni
La première ministre arriva a Matignon con i migliori favori. I sondaggi vedono oltre il 70 per cento dei francesi favorevole a una donna capo del governo. Dopo settimane di indiscrezioni, il presidente Macron ha scelto l’attuale ministra del Lavoro per guidare il nuovo governo. Che inaugura il suo secondo mandato all’Eliseo. Una settimana fa aveva assicurato a Berlino di conoscere già il nome del prossimo premier, insistendo su un profilo social. Ecologico e produttivo.
Carisma e tecnica giuste per non oscurare il presidente
La suspense era dovuta al fatto che non era facile trovare una donna tecnica ma non troppo. Con il giusto carisma che non oscurasse il presidente. Alla fine Borne, divorziata con un figlio, è una delle poche che poteva soddsifare le ‘richieste’ di Macron. L’altra candidata, poi risultata perdente, era Catherine Vautrin, candidata della destra.
Appena eletta la Borne ha dedicato il suo successo a tutte le ‘ragazzine’. “Inseguite i vostri sogni, niente deve fermare la lotta per il ruolo delle donne nella società”. Confermato all’Eliseo, Macron ha fatto un calcolo politico per ottenere una maggioranza nell’Assemblée Nationale nelle elezioni del 12 e 19 giugno. Occhi puntati sulla gauche che si è unita intorno al candidato all’Eliseo, Jean-Luc Mélenchon.
La gauche non si rassegna, le critiche della Le Pen
Il leader della sinistra fa campagna puntando a diventare lui stesso primo ministro e ieri ha promesso di aumentare fino a 1.500 euro il salario minimo. Definendo Borne come ministra “tra le più dure nel maltrattamento sociale”. Critiche anche da Marine Le Pen, secondo cui la nuova premier continuerà la politica di saccheggio sociale di Macron.