Il numero uno di Ita, Altavilla: «Guadagno troppo poco». Rampelli: «Chieda i soldi a Berlino»

24 Mag 2022 10:22 - di Sara De Vico

Allarme povertà. A dare fuoco alle polveri per gli scarsi compensi ricevuti è il numero uno di Ita. Il presidente esecutivo, Alfredo Altavilla, ha duramente criticato gli ‘ scarsi’ stipendi dei top manager. Lui, incluso. Guadagna solo 400 mila euro lordi annui fissi. Ai quali  si possono aggiungere fino a 400 mila lordi di parte variabile.

Ita, Altavilla si lamenta dello scarso stipendio

Gli stipendi dei dieci manager di Ita e del presidente sono stati delineati dal Comitato Retribuzioni. E approvati dal Cda e dall’azionista unico di Ita, il ministero dell’Economia. In queste ore Altavilla quindi si è preso la briga di contestare il metodo di determinazione degli importi. E, a seguire, gli importi stessi. Nel suo caso lo stipendio stabilito nuocerebbe alla sua storia. Ita – incalza il numero uno –  non ha tenuto conto del suo “necessario abbandono di un analogo ruolo apicale in una società quotata”.

“Lede la mia storia manageriale”

Quindi, si legge nel j’accuse, la retribuzione è “gravemente lesiva della sua storia manageriale, esperienza e competenza. Nonché in totale disallineamento con i risultati dell’azione sin qui espressi nella società”. Che cosa avrebbe dovuto fare il Comitato remunerazioni che ha deciso i paletti? Ovvio, ragionare con lui. È mancata quella che Altavilla chiama “interazione”. Qualcosa che non ha mai sperimentato “a nessuna latitudine”, si lamenta.

Rampelli: per quello che ha fatto chieda i soldi a Berlino

Velenoso il commento di Fabio Rampelli, che non è nuovo ad attacchi nei confronti del presidente di Ita. “Ha ragione a lamentarsi per la scarsa retribuzione ricevuta, visto l’enorme lavoro svolto in favore della Lufthansa. Se avesse operato in questi mesi per il risanamento di Alitalia, per la salvaguardia del trasporto aereo italiano e, al limite, per costruire delle partnership paritetiche con le altre compagnie di bandiera, lo Stato italiano lo avrebbe dovuto adeguatamente valorizzare. Ma – continua il vicepresidente della Camera –  visti gli esiti, l’aumento di indennità rivendicato deve avere per destinatario Berlino e non Roma. Il governo italiano tragga le dovute conseguenze da questa ultima performance di Altavilla e accolga la richiesta di dimissioni avanzata da Fratelli d’Italia”.

Sul tavolo del ministero le due offerte per l’acquisto di Ita

Intanto il ministero dell’Economia valuterà le due offerte “condizionate”  arrivate per la maggioranza di Ita. A inviare l’offerte (alle 21 di ieri) è stata la cordata tra Lufthansa ed Msc. Entro la mezzanotte di ieri, termine ultimo, è arrivata anche l’offerta di Air France e Delta. Le cordate condizionano naturalmente l’acquisto di Ita ad alcune condizioni. Vogliono ad esempio che Palazzo Chigi regoli i sussidi pubblici alle compagnie low cost . Lufthansa, ad esempio, chiede a Msc di gestire Ita perché quello è il suo mestiere. Msc obietta che Lufthansa non potrà certo pilotare Ita se investirà poche centinaia di milioni in una quota minimale della compagnia. In settimana vertice a Francoforte per sciogliere parte della matassa.

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