Fallito un tentativo di uccidere Putin: lo rivelano gli 007 di Kiev. La prima volta furono gli ucraini a salvarlo…

23 Mag 2022 18:24 - di Lorenza Mariani
attentato Putin

Dopo rumors, annunci e smentite di piani segreti e commando in azione nell’ombra, ora sembra proprio che il tentativo – fallito – di mettere a segno un attentato contro Putin si sia effettivamente concretizzato due mesi fa. Risale ad allora, secondo le dichiarazioni del capo del dipartimento di intelligence del Ministero della Difesa ucraino, Kyrylo Budanov, sicari addestrati allo scopo avrebbero agito poco dopo l’inizio della guerra: si tratterebbe, sottolinea sempre la fonte di Kiev, di esponenti caucasici. Informazioni sensibili, sottolineano gli 007 ucraini, secondo le quali sarebbero stati «diversi gli attentati alla vita del presidente russo», con l’ultimo messo in atto un paio di mesi fa solo, solo ultimo in ordine cronologico. «Non si tratta di informazioni pubbliche – ha sottolineato Budanov – ma è tutto vero».

Tentativo di uccidere Putin, l’intelligence di Kiev annuncia: “Fallito un attentato due mesi fa”

Dunque, «c’è stato un tentativo non molto tempo fa. Si tratta di un’informazione non pubblica e di un tentativo assolutamente fallito. Ma è successo davvero circa 2 mesi fa». Il presidente russo Vladimir Putin sarebbe scampato ad un attentato dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Lo afferma il capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino. E lo riportano diversi media locali, tra cui l’Ukrainska Pravda. La notizia piomba nel pieno dell’escalation militare nel Donbass. Con il Cremlino che ha lanciato l’attacco alla regione di Lugansk. Un ennesimo tentativo fallito, che si aggiunge a un lungo elenco di precedenti. A partire a quello del 2000 quando, ironia della sorte, a sventare il blitz contro Putin furono proprio i servizi ucraini.

Attentato a Putin fallito: il precedente che apre una lunga serie di tentativi

Un precedente illustre, quello registrato come apripista di una lunga serie, che risale a quando – scriveva la Repubblica allora – «nella Russia sconvolta dal dramma del Kursk (sommergibile inabissatosi nelle acque del mare di Barents ndr). E poi annichilita dalla tragedia della torre televisiva di Ostankino, qualcuno, probabilmente i ceceni, voleva uccidere il presidente Vladimir Putin mentre partecipava al vertice informale della Comunità Stati Indipendenti a Yalta il 18 e 19 agosto 1999». In quel caso a rivelarlo furono, l’anno successivo, gli stessi servizi segreti russi. Aggiungendo che per il tentativo di uccidere il presidente russo i servizi d’intelligence ucraini arrestarono «quattro ceceni e altri due non meglio precisati “medio-orientali”».

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