Colombia, ucciso in un agguato il magistrato antimafia Marcelo Pecci. Era in viaggio di nozze
Ucciso in Colombia, a Cartagena, il giudice Marcelo Pecci. Aveva condotto la più grande operazione mai diretta dalla magistratura e dalla polizia contro il traffico di droga. Nel paese sudamericano. Questo, secondo la stampa locale, il movente dell’omicidi del procuratore. Specializzato nella lotta alla criminalità organizzata.
Assassinato in Colombia, Marcelo Pecci
Era Pecci il regista dell’operazione “A oltranza” avviata a febbraio, con oltre 100 perquisizioni simultanee. E 30 ordini di cattura nei confronti di esponenti di una rete dedita al traffico e al riciclaggio. Solo nei primi giorni dell’operazione furono sequestrati beni per oltre 100 milioni di dollari. L’organizzazione smantellata era legata ai sequestri di due ingenti carichi di cocaina effettuati in Belgio, per un totale di oltre 12 tonnellate. E un terzo in Olanda per oltre 4 tonnellate.
Il magistrato antimafia era in viaggio di nozze
Il magistrato è stato ucciso su una spiaggia dell’isola di Baru. Non lontana dalla ben nota località turistica di Cartagena de las Indias, dove si trovava in viaggio di nozze. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, 45 anni, è stato attaccato da due persone armate. Che si sono avvicinate a bordo di una moto d’acqua. Ed è morto durante il trasferimento in ospedale. L’agguato, che ha causato almeno quattro feriti, è considerato opera di sicari. E connesso al traffico di droga.
È caccia ai sicari. Anche gli Usa collaborano
Le autorità di Colombia e Paraguay hanno già avviato un’indagine. Per scoprire chi è il responsabile dell’omicidio. E hanno chiesto il supporto di funzionari statunitensi. La moglie, la giornalista paraguaiana Claudia Aguilera, scampata all’attentato, aveva pubblicato un messaggio sulle reti sociali annunciando la prima gravidanza della coppia. È sua la prima testimonianza del terribile attentato. Due uomini sono arrivati dal mare, si sono avvicinati e gli hanno sparato”, ha detto. Precisando che il marito “non aveva ricevuto minacce prima”.
Il presidente Penitez: è un lutto per la nazione
“È un lutto per l’intera nazione”. Così il presidente del Paraguay, Mario Abdo Benitez. “Condanniamo nei termini già duri questo tragico avvenimento. E raddoppiamo l’impegno di lotta contro la criminalità organizzata”, ha scritto in un messaggio pubblicato sul proprio profilo Twitter. Tra i casi cui è legato il nome di Pecci , si ricorda tra gli altri quello contro il calciatore brasiliano Ronaldihno nel 2020. In cui l’atleta venne arrestato mentre cercava di entrare in Paraguay con passaporto falso.