Alessandra, 22 anni, aggredita da un marocchino a San Lorenzo. Salvata da un giovane passante

31 Mag 2022 13:24 - di Redazione

Alessandra, 22 anni, è stata aggredita sabato notte, intorno alle 2 del mattino, nel quartiere San Lorenzo di Roma, zona di movida. Ma anche territorio dove bivaccano immigrati e senza tetto.

«Tornerò a San Lorenzo, ma non da sola. Se sei una ragazza a Roma non puoi girare sola la sera ». Questo il triste bilancio che fa Alessandra parlando col quotidiano Repubblica, che ha raccontato la vicenda nelle cronache romane.

“Alessandra – scrive Repubblica – è stata avvicinata da un 42enne marocchino armato di un cacciavite in via dei Sardi. L’uomo non ha esitato ad aggredire una ragazza sulla pubblica via per dare sfogo alle sue pulsioni sessuali”. Alessandra, terrorizzata dall’agguato, si era da poco allontanata dal gruppo di amici con i quali aveva trascorso la serata.

A salvarla dallo stupro un ragazzo sconosciuto, che ha messo in fuga l’aggressore e ha chiamato i carabinieri. Che hanno subito dopo rintracciato il marocchino “in una stradina laterale, era sdraiato su un materasso con il cacciavite in mano e la maglietta sporca del sangue uscito dalle ferite alla testa riportate durante la colluttazione con il giovane eroe”.

In quello stesso quartiere, San Lorenzo, nel 2018 fu trovato il corpo senza vita della giovanissima Desiree Mariottini, drogata e stuprata da un branco di immigrati. Un caso che aveva acceso i riflettori su questa zona priva di controllo dove bivaccano immigrati e drogati e dove lo spaccio avviene a tutte le ore del giorno. E il sabato sera le risse sono ormai un’abitudine.

Tra l’altro, a pochi metri da dove è avvenuta l’aggressione ad Alessandra, c’è la sede della facoltà di Psicologia. Gli studenti al mattino devono fare lo slalom tra materassi sporchi e escrementi dei senza tetto che bivaccano in quel luogo senza che nessuno pensi a sgomberarli. Un caso più volte denunciato dai residenti, così come la favela di drogati accampati vicino alle Mura aureliane, proprio all’ingresso del quartiere, e che continuano indisturbati a sopravvivere nel degrado.

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