Ucraina, parla la mamma di un combattente in Donbass: «Gabriele è vivo ma sto male per mio figlio»

5 Apr 2022 16:52 - di Redazione
Donbass

Gabriele Carugati, nome di battaglia “Arcangelo”, dal 2014 combattente in Donbass al fianco delle forze filorusse, è vivo. Lo conferma all’Adnkronos la mamma, Silviana Marin, ex segretaria della Lega a Cairate, il Comune del Varesotto in cui Gabriele, oggi 32enne, è nato e cresciuto.

Parla la mamma di un combattente in Donbass

Di Carugati, scrive l’Adnkronos,  – su cui pende un mandato di arresto per “arruolamento o armamenti non autorizzati al servizio d’uno stato estero” nell’ambito dell’indagine della Procura di Genova sui foreign fighters filorussi – si sono perse le tracce da anni.

La mamma non vuole sapere «assolutamente niente, né dov’è, né se è lì (in Donbass, ndr) o se è fuori», ma assicura di avere notizie “fresche” e che il figlio è vivo. «Non oso dire niente, ma io comunque sto male. Sono preoccupata, perché là ci sono stata e ho tanta gente che conosco. Sono preoccupata per tutte queste persone, gente del luogo, che ho lasciato a malincuore, perché come tante altre le ritengo brave persone», dice all’Adnkronos.

Cosa fanno i contractor in guerra

Nei giorni scorsi il contractor Gianpiero Spinelli all’Adnkronos aveva spiegato cosa fanno i contractor in guerra. «Si fa una grande confusione tra volontari, legittimi combattenti, contractor, mercenari, foreign fighters». In Ucraina i «volontari sono molti, ma per la tipologia di conflitto, una guerra aperta tra due Stati, escludo l’impiego di contractor. E in ogni caso qualsiasi tipo di impiego di queste figure, in questa guerra, avviene in maniera assolutamente segreta». Spinelli da 20 anni opera in diversi scenari, dall’Iraq alla Libia al Kuwait.

«Ci sono italiani arruolati con la Legione Internazionale»

«Oggi – aveva spiegato – l’attività principale che le società contractor stanno facendo in Ucraina è l’evacuazione di personale, soprattutto di aziende estere». «Ci sono italiani arruolati con la Legione Internazionale – aveva aggiunto – ma sono combattenti riconosciuti da quello Stato, non si possono definire contractor che sono invece operatori con un contratto continuativo con un’azienda per un lungo periodo e che si muovono quindi su scenari diversi».

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