Ucraina, la sinistra non trova pace: Putin mette contro Travaglio, Mauro, Caracciolo e Riotta

12 Apr 2022 17:40 - di Lucio Meo

E’ incredibile come a sinistra non si trovi pace neanche sull’idea di pace con una guerra in corso. Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da feroci polemiche perfino tra i giornalisti di quell’area politica già scossa dalle polemiche sulla “neutralità” dell’Anpi rispetto all’aggressione della Russia all’Ucraina. Ma anche gli opinion leader, tra loro, non si risparmiano veleni e accuse su chi è troppo o poco putiniano e chi crede più o meno alla pace, con armi o senza, con la Nato o meno, col fischio o senza. Nelle ultime ore, il ring si è affollato: Gianni Riotta, editorialista di Repubblica del gruppo Gedi, contro Lucio Caracciolo, direttore di Limes ma ex redattore di Repubblica che scrive sulla Stampa del gruppo Gedi, accusato di aver criticato le sanzioni, difeso da Marco Travaglio, direttore del Fatto, che si schiera con Ezio Mauro, ex direttore di Repubblica che ha difeso lo stesso Caracciolo, anche se poi ha attaccato per le sue posizione integraliste contro chi critica l’invio di armi lo stesso Travaglio, il quale replica. Tutto chiaro, no? La solita sinistra, anche quella che scrive, che si spacca sul capello, sulla pace, sulle armi e sullo stesso ruolo della “stampa libera”.

La lite a sinistra sull’Ucraina, Travaglio contro tutti, anzi tutti contro tutti

Tutto inizia con un tweet di Gianni Riotta, che accusa Lucio Caracciolo di aver criticato le sanzioni alla Russia in una delle sue ospitate da Lilli Gruber, con il plauso di Travaglio. “Lucio Caracciolo di Limes diventa ora per Travaglio e Il Fatto-Tass portabandiera dei Putinversteher, con il perenne bla bla sul peccato originale Occidente. Peccato davvero, ma la deriva era visibile da anni ormai”. I Putinversteher sarebbero “quelli che capiscono Putin”, è la sintesi del pensiero di Riotta, che viene però attaccato da Ezio Mauro, secondo cui Caracciolo “è l’esempio migliore di giornalismo competente e libero”, quindi arriva oggi anche Marco Travaglio a buttare le mani nella rissa, attaccando Riotta, difendendo Caracciolo, apprezzando Mauro per poi attaccarlo di nuovo.

L’editoriale del “Fatto” contro chi critica il putinismo

“Ezio Mauro è una persona seria, non un Riotta, infatti difende Caracciolo dalla fatava del cortigiano Johnny. Ma è fermo al 24 febbraio, primo giorno del secondo tempo della guerra russo-ucraina, iniziata otto anni fa. Infatti s’interroga su Rep sull’inversione morale che ci impedisce di distinguere l’aggredito dall’aggressore. Ma nessuno ha mai negato una delle pochissime cose chiare e certe di questa guerra: l’aggressore è la Russia di Putin e l’aggredito l’Ucraina di Zelensky. Mauro lo sa, infatti salta subito al presunto rifiuto di schierarsi e aiutare gli aggrediti. Ma nessuno ha mai proposto di fregarsene degli ucraini, tantomeno di aiutare i russi…”, scrive Travaglio, che poi prosegue nelle critiche all’ex direttore di Repubblica: “Quando Mauro scrive che la guerra di Putin apre una fase nuova e una terra sconosciuta la fase ci pare vecchissima e la terra conosciutissima. Gli orrori dell’Occidente non giustificano quelli di Putin, e viceversa: si sommano….”. E qui ne ha anche per la Nato, tanto per aggiungere pepe a sinistra e contro il Pd…

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