Settore agricolo, impennata dei costi del 170%. Meloni: “Situazione drammatica, intervenga il governo”
«La situazione in cui versa il settore agricolo italiano è drammatica. I costi di produzione sono alle stelle e il governo non ha ancora trovato soluzioni efficaci a questa situazione, che non è solo figlia del Covid e della guerra, ma che arriva da anni di politiche miopi e insufficienti». Con queste parole Giorgia Meloni ha commentato sui Social il servizio di Fuori dal Coro dedicato alla denuncia degli agricoltori italiani.
Il settore agricolo travolto dall’aumento dei costi di produzione
Il settore agricolo è in una crisi senza precedenti per l’incremento dei costi di produzione. In queste ore c’è stato un ulteriore rialzo delle quotazioni di tutti i prodotti agricoli di base. Dal grano al riso, dalla soia al mais, che raggiunge il record del decennio per le difficoltà dei raccolti nei principali Paesi produttori e degli effetti del conflitto tra Ucraina a Russia con il blocco delle spedizioni dal Mar Nero. Lo riporta Coldiretti analizzando i dati del Chicago Board of trade. Secondo i dati, il mais ha superato gli 8 dollari per bushel (27,2 chili) ma quotazioni sono aumentate per tutti i principali componenti dell’alimentazione umana come il riso e il grano e animale come la soia e il mais.
La denuncia di Coldiretti
Al momento, sottolinea l’associazione, un terzo del totale delle aziende agricole italiane è costretto a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi. Nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio con incrementi dei costi correnti di oltre 15.700 euro in media ma con punte oltre 47mila euro per le stalle da latte e picchi fino a 99mila euro per gli allevamenti di polli. Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti, continua la Coldiretti, sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais.