Putin al delirio, le sue parole arrivano come fucilate: “Misure inevitabili, operazione corretta”

12 Apr 2022 13:41 - di Lorenza Mariani
Putin

Al 48° giorno di guerra Putin torna a spingere sulla leva della propaganda. E le sue parole arrivano come fucilate al cuore dell’Ucraina ferita e allo stomaco dell’Occidente indignato. Zar Vladimir parla di opzioni «inevitabili» e di misure «atte a garantire la sicurezza dei russi». Continua ad etichettare semplicisticamente la guerra come un’operazione militare speciale», «assolutamente corretta». E mirata a «raggiungere gli obiettivi» che la Russia si è prefissata. Dichiarazioni che alla morte e dal dolore di militari e civili ucraini. Alla beffa della disinformazione impartita dal Cremlino ai suoi connazionali. Aggiungono lo scempio di una campagna propagandistica che più che al proselitismo punta alla negazione dell’orrore inferto con i bombardamenti. Le esecuzioni sommarie. I rapimenti, le deportazioni e gli stupri di cui un tragico bollettino di guerra dà conto giorno dopo giorno, dal 24 febbraio.

Putin torna a usare la propaganda come una clava

Sembrano affermazioni folkloristiche. E invece sono dichiarazioni pericolose. Oltraggiose. Frasi che, pronunciate con protervia e cinismo, rivendicano un ardore militarista che fa dire a Putin di essere «convinto» che la Russia riuscirà a «raggiungere gli obiettivi» che si è prefissata in Ucraina. «Senza dubbio». e allora: «Sarà così, non ci sono dubbi», ha affermato il leader di Mosca durante una visita ad una base spaziale. Definendo «gli obiettivi russi, comprensibili e nobili». Provando persino a giustificare il sangue innocente versato e a mistificare i motivi dell’orrore perpetrato, con un beffardo “ve lo avevamo detto”. Che arriva puntuale quando Putin, alla fine della sua arringa, fa presente che in occasione del suo primo discorso sull’invasione dell’Ucraina aveva indicato come obiettivo quello di «aiutare la gente del Donbass».

E parla di misure «inevitabili» e di operazione «assolutamente corretta»

Ma non c’è fine al danno. E neppure alla beffa della propaganda che prova a legittimarlo. «Sappiamo che le nostre forze stanno partecipando ad un’operazione militare speciale», ha affermato ancora Putin, usando la definizione che rivede e corregge la portata dell’invasione di Mosca in Ucraina. «Nel Donbass, portando appoggio alle repubbliche popolari» (le «autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk»), le forze russe», ha aggiunto il presidente russo, «agiscono con coraggio. In maniera competente ed efficiente».

Da Putin pure la pacca sulla spalla ai militari russi: «Agiscono con coraggio. In maniera competente ed efficiente»

Con questa operazione, ha poi sostenuto, i russi «adottano misure» atte a garantire la propria sicurezza. «Ovviamente non avevamo altre opzioni, si tratta della decisione corretta», ha affermato ancora Putin, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Russa Interfax. Non solo: più convinto e preda di un delirio che in molti in queste ultime settimane hanno provato a decifrare e accreditare, l’ex Kgb ha escluso il rischio che la Russia «si isoli dal mondo». Qualcosa di «impossibile», a suo giudizio. Dopo aver insistito a più riprese sul fatto che l’invasione dell’Ucraina è stata dettata dalla necessità di proteggere la popolazione russofona dell’est del Paese, Putin ha infine definito «assolutamente corretta» la scelta di tentare l’occupazione dell’intera Ucraina. Quella che svilisce al rango di “operazione militare“…

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