Nato, il parlamento della Finlandia ha votato sì all’adesione. «La Russia ha provocato questo»

23 Apr 2022 16:35 - di Sveva Ferri
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Dopo quattro giorni di dibattito, il Parlamento della Finlandia ha votato a favore dell’adesione alla Nato. Si tratta di un passaggio storico, e impensabile fino a pochi mesi fa, del quale ha dato contro l’Adnkronos, citando il canale di informazione Ateo breaking. Ora, dunque, Helsinki procederà con la formalizzazione della richiesta che, come spiegato dalla premier Sanna Marin nei giorni scorsi, dovrebbe avvenire a breve: questione di settimane, più che di mesi.

L’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia

La Finlandia procede in parallelo e di comune accordo con la Svezia. Dopo l’incontro di Marin con la collega svedese Magdalena Andersson, avvenuto una decina di giorni fa a Stoccolma, a ribadirlo nei giorni scorsi è stato anche il ministro degli Esteri finlandese, Pekka Haavisto, sottolineando «l’importanza che Finlandia e Svezia cerchino di decidere contemporaneamente sull’adesione alla Nato». Due giorni fa Stoccolma, attraverso il ministro degli Esteri, Ann Linde, aveva risposto chiarendo che avrebbe anticipato la pubblicazione del rapporto di analisi delle conseguenze dell’eventuale adesione alla Nato, ricordando che i vicini finlandesi avevano già pubblicato il proprio report.

Stoccolma punta all’ingresso nell’Alleanza a giugno

Per la Svezia, dove gli ultimi sondaggi segnalano un 51% di favorevoli e un 24% di contrari all’adesione, già è stato indicato un ruolino di marcia: la richiesta di adesione dovrebbe essere presentata al vertice della Nato in programma per il 29 e 30 giugno a Madrid, con l’obiettivo di entrare nell’Alleanza proprio a giugno di quest’anno. Una tempistica che potrebbe essere indicativa anche per Helsinki.

Le intimidazioni di Mosca

Tre giorni fa, il 20 aprile, la Russia aveva fatto sapere di aver «avvertito sia pubblicamente, sia attraverso i propri canali diplomatici» la Svezia e la Finlandia circa «le conseguenze» di un loro ingresso nella Nato. «Non avranno nulla di cui sorprendersi, li abbiamo informati su tutto, su cosa comporterà» la loro adesione all’Alleanza Atlantica, aveva detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, nel corso di una intervista a Russia 24. Il ministro degli Esteri svedese aveva replicato ricordando che «la politica di sicurezza della Svezia la determina la Svezia» e «la Russia – aveva chiarito Linde – non ha nulla a che vedere con le decisioni indipendenti che il Paese può adottare».

Helsinki: «Non temiamo la Russia, non ci ha minacciato»

Quanto alla Finlandia, ieri, è stato il direttore generale del Dipartimento delle politiche difensive del Ministero della Difesa, Janne Kuusela, a sottolineare che «non temiamo alcun attacco perché la Russia non ci ha minacciati», chiarendo, già prima del voto di oggi, che gli avvertimenti intimidatori di Mosca non facevano presa. «Stiamo vivendo tempi storici, non succedeva da molto tempo. Abbiamo numerose truppe russe al confine, sono quelle di difesa militare che combattono in Ucraina e tornano dopo gli attacchi. Ci sono, vicino a noi, forze aeree e navali, certo, ma ad oggi non temiamo alcun attacco perché la Russia non ci ha minacciati», ha detto Kuusela, rivendicando comunque che «abbiamo una delle forze armate più grandi d’Europa e con i sistemi più avanzati».

Gli obiettivi dell’adesione: «Sicurezza e stabilità»

«Pensiamo a due cose, prima di tutto a come aumentare la nostra sicurezza e a come meglio contribuire alla stabilità nella nostra area, il nord Europa. Fino a quest’anno la maggior parte della gente e dei politici finlandesi pensava che rimanere fuori dalla Nato e sviluppare rapporti stabili e funzionali con la confinante Russia fosse la scelta migliore. Questo fino a febbraio. Ora la Russia ha provocato questo cambiamento con il suo comportamento e i finlandesi, guardando cosa la Russia sta facendo nella vicina Ucraina, la devastazione, i civili uccisi, guardando la guerra, hanno capito che non si può avere un buon rapporto funzionale con un governo del genere».

La neutralità? «Non è più un problema dal 1995»

«Di conseguenza cerchiamo di aumentare la sicurezza, chiedendo di unirci alla Nato», ha spiegato Kuusela, sottolineando che «la Finlandia non è più neutrale dal 1995, da quando è entrata nell’Unione Europea. Siamo militarmente non-allineati perché non facciamo parte della Nato. Questo era visto come il modo migliore per sopravvivere durante la guerra fredda, vista la vicinanza con la Russia. Ed è subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica che ci siamo uniti all’Ue. La neutralità non è, quindi, più un problema da molto tempo per noi».

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