Meloni: bisogna stare con l’Ucraina per non finire nelle braccia della Cina capitalcomunista

29 Apr 2022 20:29 - di Adele Sirocchi
Meloni Ucraina

C’è stato un passaggio del discorso di Giorgia Meloni, un lungo passaggio, in cui la leader di FdI ha sentito la necessità di spiegare il sì convinto del partito dei “patrioti” agli aiuti in armi all’Ucraina. Meloni ha voluto spiegare a quella parte della destra che nutre simpatie per Putin il motivo di una posizione di difesa dell’Occidente che ha caratterizzato la destra italiana dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi.

Non una svolta ma una scelta naturale

Non si è trattato di una svolta, ma di una “scelta naturale”. E se l’Europa – ha detto – avesse pensato meno alla deriva del politicamente corretto, le autocrazie che seducono anche settori della destra non si sarebbero rafforzate così tanto. Tanto da minacciare quello stesso Occidente che ha negato la sua identità e ha rinunciato alla sua anima.

La risposta alla decadenza dell’Occidente non può essere la simpatia per le autarchie

“Voglio essere chiara – ha detto Meloni – la risposta alla decadenza dell’Occidente non può essere la simpatia per le autarchie. Per noi la risposta è restituire alle società occidentali i valori delle quali sono state private. Noi vogliamo salvare la civiltà occidentale e per questo non abbiamo esitato a schierarci nel conflitto in atto condannando l’invasione russa per tentare di porvi fine il prima possibile”.

“Noi non abbiamo padroni”

Uno schierarsi che non nasce certo dalla volontà di compiacere le cancellerie occidentali. “Vagli a spiegare – ha detto – che un patriota sul piano della politica estera muove solo dalla difesa dell’interesse nazionale italiano. Noi non abbiamo padroni, non li avremo mai. Il popolo italiano è l’unico padrone che abbiamo”.

Il 24 febbraio è cambiato tutto

Meloni ha detto di rispettare le critiche che anche da destra sono arrivate per la posizione di FdI sulla guerra. “Ma quel maledetto 24 febbraio è cambiato tutto. Quello è stato un punto di non ritorno. Certo i dem Usa non dovevano riproporre un clima da guerra fredda con la Russia, certo si può discutere dell’assenza dell’Europa, si può discutere del Donbass ma ora sarebbero discussioni che stanno nel passato. Perché adesso in Ucraina si decide anche il nostro futuro”.

La Patria è la prima delle madri

Gli ucraini – ha sostenuto – difendono la libertà perché hanno fatto parte di quei popoli europei che hanno conosciuto il regime comunista. Una libertà “che noi diamo per scontata”. Quindi ha aggiunto: “Mi sono interrogata a lungo su quelle madri che hanno messo i loro figli in salvo nei corridoi umanitari e poi sono tornate indietro a combattere e a morire. Poi ho capito. Ho capito che la patria è la prima delle madri e se quei bambini non ne avranno più una saranno tutti orfani e questo un patriota lo capisce, è normale, è naturale per noi”.

Normale che la sinistra non capisca

Mentre è normale che non lo capisca la sinistra, che non lo capisca l’Anpi, “refugium peccatorum dei falliti dell’estrema sinistra”. L’Ucraina – ha concluso Meloni – “è la punta dell’iceberg di un conflitto che ha come obiettivo un nuovo assetto mondiale. Se l’Ucraina capitolasse il vero vincitore non sarebbe domani tanto la Russia di Putin ma la Cina  capitalcomunista di Xi Jinping. L’Occidente uscirebbe fortemente ridimensionato e all’interno dell’Occidnte chi è più debole, cioè l’Europa finirebbe subordinata alla Cina. E io non voglio finire sotto la Cina comunista, amici miei”.

Il messaggio a Biden

Tuttavia la scelta occidentale non dev’essere una scelta di sudditanza. “Vogliamo essere alleati e non sudditi ma questo ha un costo. Chiediamo forme di compensazione per le nazioni più colpite dalle sanzioni”. Meloni ha ricordato le parole del Presidente Usa Joe Biden che sostiene che le sanzioni alla Russia avranno un impatto ”minimo” sugli americani. ”Presidente Biden su di noi le sanzioni avranno un impatto massimo”, ha incalzato. “Non vogliamo essere i muli da soma dell’Occidente”, ha quindi aggiunto tra gli applausi.

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