I generali italiani dubitano che vi possa essere un attacco nucleare tattico da parte della Russia

21 Apr 2022 16:39 - di Paolo Lami
Putin rubli

Nutrono parecchi dubbi e non credono alla possibilità di un attacco nucleare tattico da parte della Russia i generali italiani Vincenzo Camporini  e Leonardo Tricarico, entrambi ex-capi di Stato Maggiore dell’Aeronautica e il primo anche ex-Capo di Stato Maggiore della Difesa.

“Se voglio conquistare un territorio – ragiona il generale Camporini, parlando con Adnkronosnon lo rendo invivibile“.

E, quindi, poiché “l’arma nucleare tattica crea ampie zone di distruzione e ampie zone di contaminazione radioattiva – aggiunge l’ex-Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e della Difesa – se l’obiettivo della Russia è liberare zone, come il Donbass, a favore delle popolazioni locali, usare l’arma nucleare tattica sarebbe privo di qualsiasi logica“.

“Le armi atomiche tattiche sono quelle di minore potenza e gittata. Sono armi della famiglia dell‘armamento nucleare meno letale – spiega, dal canto suo, il generale Leonardo Tricarico, ex-capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. – Nulla è dato sapere sull’intenzione dei russi di utilizzarle. Certo è che viene brandito come elemento di dissuasione e deterrenza fin da primo momento, fin quando Putin disse platealmente di mettere in massima allerta le forze di deterrenza nucleare“.

Quanto al fatto che la Russia ha testato il missile balistico intercontinentale Sarmat test che dagli Usa è stato definito una routine, non una minaccia, Tricarico si trova “d’accordo con gli analisti statunitensi. La definirei una cosa triste, che richiama la retorica del presidente nord coreano (il leader Kim Jong-Un ndr): è il segno di una difficoltà più che un’esibizione di potere“.

“E’ chiaro che, da parte russa, mediaticamente può essere sfruttato come elemento di pressione, ma non ci vedo nulla di particolarmente preoccupante“, rassicura il generale Vincenzo Camporini spiegando che il test “è più normale di quanto possa sembrare”.

“E’ un missile che la Russia sta sviluppando da tempo e lo sviluppo di un sistema d’arma di questo tipo comporta lanci di prova che, sulla base degli accordi sull’armamento strategico, vanno notificati. Il lancio, da quanto leggo, è stato regolarmente notificato“, conclude Camporini.

 

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