Giuseppe Di Bella “sospeso dall’Ordine”, poi torna “operativo”: «Ma quanta amarezza». L’intervista

1 Apr 2022 11:41 - di Désirée Ragazzi
Giuseppe Di Bella

«Ieri l’ordine dei medici di Bologna ha revocato la sospensione e quindi tornerò a essere pienamente operativo. Ma quanta amarezza». Il dottor Giuseppe Di Bella, da sempre in prima linea nella lotta ai tumori, nei giorni scorsi aveva denunciato di essere stato sospeso dall’ordine dei medici.

Dottor Di Bella che cosa è successo?

«Da circa un mese, malgrado l’invio per Pec all’ordine dei medici di Bologna della documentazione, attestante a norma di legge, d’aver contratto il Covid (superato in forma pressoché asintomatica) e terminato la quarantana di rito, con tampone negativo, sono stato sospeso dall’ordine di Bologna perché non vaccinato. Dopo il Covid è previsto per legge un differimento tra tre e sei mesi della vaccinazione. Pertanto anche volendo, non avrei potuto vaccinarmi. A distanza di un mese malgrado la Pec e ripetuti interventi del mio avvocato, non sono stato degnato di una risposta con grave disagio dei tanti pazienti in cura a quali non posso aggiornare le terapie e rinnovare le ricette».

Quindi, come si è regolato con i pazienti in cura?

«Ho dovuto disdire una quantità di appuntamenti, spesso di casi urgenti e di tanti che da tempo avevano prenotato il viaggio. Non avrei mai ipotizzato in 57 anni di professione medica che si arrivasse a tale degrado, al disprezzo totale dei diritti fondamentali dell’etica medica, della dignità del medico, di norme costituzionali, delle evidenze scientifiche. Qualche bieco complottista potrebbe insinuare che si è realizzata così la forma più semplice e in apparenza legale per affossare il MDB, come sempre in Italia nell’indifferenza generale».

Comunque adesso la sospensione è stata revocata e lei potrà dedicarsi ai suoi pazienti. È di qualche giorno fa la notizia di uno studio sui tumori cerebrali. Di che cosa si tratta?

«È uno studio clinico osservazionale retrospettivo su sette casi di neoplasie cerebrali altamente aggressive. Due Glioblastomi che hanno in letteratura un’aspettativa di vita  tra i 15 e 18 mesi e cinque Astrocitomi anaplastici di III°, la cui aspettativa di vita non è molto superiore. I due casi di Glioblastoma hanno superato l’ottavo anno, la risonanza magnetica e la Pet cerebrale sono negative. I pazienti conducono una vita normale in assenza di tumore.

Come è stato conseguito questo risultato?

«Il risultato è stato conseguito spostando l’asse terapeutico da strategie citotossiche e citolitiche dei tumori cerebrali come il “Protocollo di Stupp”, alla riprogrammazione, non all’utopistica uccisione, delle cellule staminali tumorali costituenti questi tumori cerebrali, totalmente chemio radioresistenti. Il Metodo Di Bella continuamente aggiornato con molecole biologiche differenzianti e non tossiche, secondo l’insegnamento del Professor Di Bella, ha conseguito questo risultato riconducendo gradualmente alla normalità, senza tossicità le reazioni vitali deviate dal cancro».

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