Verso un mondo “intercambiabile”: il più grave virus del nostro tempo è l’attacco all’individualità

19 Mar 2022 10:41 - di Antonio Saccà
Individualità

Il fascicolo appena pubblicato della Rivista di studi politici internazionali, quasi un secolo di esistenza, a lungo diretta da Giuseppe Vedovato e da anni a guida puntigliosa e di larga comprensione da Maria Grazie Melchionni contiene, tra i molti testi, un lungo mio  saggio: Fenomenologia di una rivoluzione silenziosa. L’uomo nuovo tra pandemia e globalizzazione. Come ho scritto spesso quel che sta avvenendo non rientra soltanto nel territorio politico ed economico. E’ la formulazione di un uomo che nel testo definisco ”uomo globalizzato”. Chi è l’uomo globalizzato?Un uomo diversissimo dall’uomo del passato, che era un uomo individualizzato. Dalla Grecia in avanti l’uomo occidentale, per circoscrivere l’analisi, considerò l’individuo il risultato perfetto della natura, l’individuazione.

Chi è l’uomo globalizzato

A uno piace nero ad uno rosso, uno mangia carne l’altro legumi, uno crede in un Dio l’altro in nessun dio, uno  ha il passato diverso dall’altro: insomma siamo diversi e disuguali e soprattutto scegliamo, certo, in un ambito limitato, non tutto è permesso; ma è permesso poter accogliere e rifiutare. L’individuo è proprio colui che se accetta può anche respingere, può dire sì ma può dire no. Chi è invece l’uomo globalizzato? E’ colui che riceve la realtà dall’esterno, eterodiretto, non deve rifiutare, pone tutto sullo stesso piano, questo o quello sono pari: che il nostro Paese sia colmato di stranieri che ci sostituiscono, va bene, siamo tutti uomini; che i vermi siano appetibili quanto le bistecche, va bene, sono tutti alimenti; che una persona sia né uomo né donna, va bene , siamo tutti viventi; che il robot sostitusca l’uomo, perfetto, chi lavora lavora; che il latte venga dai piselli secchi, eccellente, basta dichiararlo latte!

L’uomo deindividualizzato

Nel mio testo affermo che al di là delle apparenze clamorose -pandemie, guerre orribili -la più devastante situazione viene da questa radicale negazione dell’individuazione, con il rischio di una umanità all’ammasso, senza capacità di scelta: anomica, indifferenziata, eterodiretta e ricettiva, condizionata dai mezzi di comunicazione ed altre forme di peggiore condizionamento (microcip, nano tecnologie). Non basta dirsi società democratiche se le democrazie possono in tal modo suscitare l’uomo globalizzato deindividualizzato. Nessuna tradizione, nessun margine nazionale, nessun localismo, rendersi “aperti” ad ogni merce,  rendersi empatici, senza pregiudizi, insomma non dire mai no. Non più questo o quello ma questo e quello.

L’uomo indifferenziato

E’ l’attacco all’individuazione il vero morbo odierno e futuro. Individuazione che vale per le persone ma anche per le comunità. La china è una sorta di società universale intercambiabile. Come dico nel saggio. Potremmo pervenire  all’ autoindifferenza: se gli stranieri ci sommergono di nascite, nella società dell’individuo deindividualizzato non vi è preferenza, dicevo, tutto si equivale, e guai a conservare qualcosa di proprio (cancellazione culturale). C’è da contrapporre alcunché a tanto “gernericume” indifferenziato? Certo. Il valore delle scelte “qualitative”. Negare radicalmente che per essere globali bisogna perdere l’identità. L’opposto, quanto più siamo diversi, meglio ci precisiamo e poniano la nostra identità nel mondo. Rendere l’individuo (anche una nazione ha una sua individualità) mondiale, non mondiale l’individuo. A rendere globale l’individuo , l’individuo non è più l’individuo. E’ tutto e nessuno.  Lo è se come individuo pone nel mondo la sua individualità. C’è un equivoco micidiale, non annientare l’individuo per farsi globali, ma potenziare l’individuazione ponendola nel globo (mondo). I mezzi tecnici deindividualzzanti possono, potrebbero, invece favorire una società prosperosa, sana, esploratrice di altri mondi. Dobbiamo scegliere. L’individuo individualizzato nel globo, non il globo nell’indivuduo de individualizzato; come una prosecuzione del mercato globale da subire passivamente. Altri saggi, articoli e recensioni colmano il vasto fascicolo.

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