Rettore contro il politicamente corretto: «Limita la libertà, anche Vasco Rossi verrebbe censurato»

13 Mar 2022 11:23 - di Aldo Garcon
Rettore

Donatella Rettore si gode il successo dopo la partecipazione in duetto con la romana Ditonellapiaga al Festival di Sanremo 2022. Con Chimica ha vinto un Disco d’oro. Non accadeva dal 1994. «Ma per il valore che hanno oggi io preferisco tenermi stretta quelli che ho vinto quando album e singoli si vendevano sul serio. Tra gli Anni 70 e 80 ho venduto più 45 giri di Mina, lo sa?», dice in un’intervista al Messaggero.

Donatella Rettore: «Ho vinto sei dischi di platino»

«Sono seria. A livello di singoli sono un’artista da record. Con Carmela, che nel ’77 conquistò mezza Europa, Splendido splendente, Kobra, Donatella, Lamette ho vinto sei Dischi di platino e ventisette Dischi d’oro, che all’epoca premiavano i 45 giri che avessero venduto almeno 500mila copie». E poi ancora: «Però sono contenta che in un periodo storico in cui le canzoni che dominano le classifiche sono senza contenuti, un pezzo come Chimica si stia facendo rispettare». Il testo allude a un rapporto saffico? «No, macché: parla di un rapporto etero».

«Ho sempre incarnato la libertà»

Poi racconta: «Nell’80 scrissi un pezzo intitolato Gaio». E ancora: «Ho sempre incarnato la libertà». È per questo che per il mondo Lgbt è una paladina? «Sì.  E il politicamente corretto, mi permetta di dirlo, mi sta stretto». «C’è una limitazione della libertà eccessiva – puntualizza – Si mettono dei filtri a cose che sono state ampiamente superate». Come per esempio «il fatto che non si possa dire fr. o tr.». «Quello che voglio dire – spiega al Messaggero – è che dal politicamente corretto al bigottismo il passo è breve. Se la pensiamo così, oggi Vasco non potrebbe cantare è andata a casa con il negro, la troia». E sui Rolling Stones che hanno tolto dalla scaletta dei loro concerti Brown Sugar perché il testo contiene riferimenti alle donne di colore non ha peli sulla lingua. «Trovo assurdo – conclude – che uno come Mick Jagger abbia accettato di autocensurarsi. Se questo significa essere politicamente corretti, io preferisco essere politicamente scorretta».

 

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