Radio Vaticana pronta a trasmettere in Russia e Ucraina: “Vogliamo portare una voce di speranza”

10 Mar 2022 11:33 - di Luciana Delli Colli
radio vaticana ucraina

Passa anche attraverso l’informazione l’impegno della Santa Sede per le popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina. La Radio Vaticana, infatti, ha reso noto che per garantire una pluralità di voci, sta valutando l’ampliamento delle proprie trasmissioni in onda corta verso la Russia e l’Ucraina. Una iniziativa che ha lo scopo di stare più vicino alle popolazioni.

L’impegno di Radio Vaticana per la pace in Ucraina

«Attualmente con i nostri inviati siamo lungo i confini della Romania, Ungheria, Moldavia e Polonia, dove la crisi umanitaria assume dimensioni drammatiche. Cerchiamo di portare la speranza del Vangelo, un’informazione puntuale, preghiera e note», ha detto il direttore di Radio Vaticana – Vatican News Massimiliano Menichetti. «Nella nostra struttura – ha aggiunto – lavorano fianco a fianco persone provenienti da 69 nazioni: russi, ucraini, statunitensi, etiopici, eritrei, siriani, libanesi, cinesi… Tutti – ha proseguito il direttore – sono impegnati in una narrazione che costruisce, ispirati da quello sguardo più grande che sgorga dal Vangelo: che ama e accoglie l’uomo».

L’iniziativa “Beethoven call for solidarity”

Radio Vaticana già partecipa a iniziative di sensibilizzazione e solidarietà come la “Beethoven call for solidarity”, promossa per oggi dai canali radiofonici della European Broadcasting Union, della quale la testata d’Oltretevere è membro fondatore. Si tratta della maggiore associazione mondiale dei media di servizio pubblico. L’iniziativa prevede che le emittenti trasmettano, in qualsiasi momento della giornata, la Nona Sinfonia in re minore op. 125 di Beethoven, completa o nella parte con l’Inno alla gioia. È «un’iniziativa semplice, ma significativa che rimarca in musica l’imprescindibile impegno per la costruzione del legame di fratellanza fra gli uomini e i popoli», ha detto Menichetti, spiegando che «ci uniamo alle emittenti in Europa e alla radiotelevisione nazionale ucraina, che continua non senza difficoltà il proprio servizio».

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