Profughi dall’Ucraina, 350 euro al mese per ogni adulto. 150 per i minori. L’allarme di Fedriga

29 Mar 2022 15:55 - di Francesco Severini
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Profughi dall’Ucraina: si stanno definendo i contorni del piano di accoglienza dell’Italia. Finora sono 74mila i rifugiati e ieri il ministro Lamorgese ha annunciato ieri che il governo sarebbe orientato a erogare un contributo diretto.

Profughi: il governo studia un contributo diretto di 350 euro

“Il governo – si legge sulla Stampa – si sta perciò orientando all’ipotesi di un assegno di mantenimento da 350 euro al mese per ciascun adulto, e 150 euro per i minori. Per semplicità, saranno le Poste a gestire la cassa”. Il modello sarebbe lo stesso già utilizzato per i terremotati del 2016.

Le associazioni del Terzo settore seguiranno i percorsi di integrazione dei profughi

Già oggi – continua La Stampa – “il commissario straordinario dovrebbe firmare una ordinanza sull’accoglienza dei profughi: prevede che il contributo possa essere erogato ad «un massimo di 60mila persone e per una durata di 90 giorni». Per quanto riguarda invece l’assistenza diffusa – che è prevista per circa 15mila persone – l’importo andrà alle associazioni del Terzo settore e dovrebbe essere di circa 30 euro pro-capite: saranno le organizzazioni a decidere come impiegare la cifra, sui diversi percorsi di integrazione, e se darne parte alle famiglie ospitanti qualora l’assistenza sia in famiglia”.

Friuli, è già allarme secondo quanto afferma Fedriga

Il sistema di accoglienza in Friuli, avverte però il governatore Massimiliano Fedriga (Lega), rischia di andare in tilt. In Friuli Venezia Giulia – afferma Fedriga – “finora sono passate attraverso il confine ben 40mila persone. Di queste, circa 3500 hanno deciso di rimanere in Friuli Venezia Giulia. Perlopiù sono persone che sanno già dove andare, e quindi beneficiano dell’accoglienza privata di amici e parenti: al momento infatti sono intorno ai 700 gli ucraini ospitati da strutture pubbliche. Naturalmente, se aumentassero gli arrivi, il sistema dell’accoglienza non reggerebbe più: oltre a quella organizzata dalle Prefetture d’accordo coi Comuni, occorrerebbe quella garantita dalle strutture ricettive, vedi hotel e B&B, da cui la necessità di ulteriori fondi pubblici da parte del governo”.

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