Mio Italia: “Draghi sta strozzando le imprese. E la politica? Ce lo ricorderemo al momento del voto”

21 Mar 2022 13:57 - di Elsa Corsini

“Salvini, Tajani, Renzi e tutti gli altri leader delle forze politiche che sostengono il governo abbiano subito un sussulto di dignità e aprano gli occhi a Draghi e ai suoi ministri. Il Paese sta letteralmente fallendo e le imprese vanno aiutate. Non danneggiate, con scelte scellerate, come quella della proroga dell’obbligo di Green pass in hotel e ristoranti, fino al 30 aprile”. Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, torna all’attacco di Palazzo Chigi per le politiche restrittive anti-covid. Che hanno messo in ginocchio le imprese. A cominciare dal settore della ristorazione e dell’accoglienza, ormai al collasso da due anni.

Mio Italia: le imprese sono al collasso

Bianchini definisce “inaccettabili” le politiche messe in campo dall’esecutivo. “Non si tratta di iniziative tese davvero a sostenere il mondo produttivo. Ma di pannicelli caldi. Che non risolvono, ma, piuttosto, creano ulteriori problemi. Se accompagnati da provvedimenti folli, come quelli sul Green pass”. Il numero uno del movimento imprese e ospitalità annuncia battaglia e dà la sveglia ai partiti. “Non pretendiamo che Draghi e i ministri ascoltino le nostre lamentele”, incalza Bianchini. “Basterebbe che leggessero e ascoltassero quel che scrivono e dicono praticamente tutti i rappresentanti delle associazioni datoriali. Ormai è un coro. I danni della guerra in Ucraina, seguiti a due anni di pandemia, stanno affossando definitivamente le aziende italiane. E, in particolare, quelle legate al turismo, all’ospitalità in generale e alla ristorazione”.

Bianchini: dove sta la politica?

“E’ possibile – conclude Bianchini – che i leader dei partiti che appoggiano questo governo non si accorgano che il premier sta trascinando il Paese verso il baratro? Possibile che nessuno dica al ‘Migliore’ che sta sbagliando la ricetta per salvare l’Italia? È possibile che a nessuno venga il dubbio che il premier abbia la missione di liquidare le nostre imprese, a favore di investitori stranieri?”. Bene, se nessuno, tra Salvini, Tajani, Renzi e compagnia, batterà un colpo, ce ne faremo una ragione, conclude amaramente. “Ma non solo ce ne ricorderemo tra un anno, quando si voterà. Ma ci organizzeremo e lotteremo con ancora più forza. Per tutelare fino alla fine le nostre imprese e i nostri lavoratori“.

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