Hanno cercato di avvelenare Abramovich e i negoziatori ucraini: i sintomi dopo un incontro a Kiev

28 Mar 2022 17:52 - di Redazione
Abramovich

L’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini hanno ”manifestato sintomi di sospetto avvelenamento” dopo un incontro a Kiev nelle settimane scorse. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti ben informate. Secondo tali fonti Abramovich avrebbe manifestato sintomi quali occhi rossi, lacrimazione dolorosa e desquamazione della pelle delle mani e del volto dopo l’incontro a Kiev.

Anche il sito investigativo Bellingcat ha rivelato che Abramovich e i negoziatori ucraini hanno sofferto sintomi di avvelenamento da “armi chimiche”. Ma che il dosaggio della tossina utilizzata sarebbe stato insufficiente per provocare problemi gravi. Era piuttosto inteso “probabilmente a spaventare”. “Bellingcat può confermare che tre membri della delegazione che ha partecipato ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina la notte tra il 3 e il 4 marzo hanno sofferto sintomi coerenti con l’avvelenamento con armi chimiche. Una delle vittime era l’imprenditore Roman Abramovich”.

Il miliardario russo-israeliano Abramovich, su richiesta dell’Ucraina, ha partecipato ai negoziati in qualità di mediatore tra Russia e Ucraina.  Secondo le fonti citate dal Wsj a commettere l’avvelenamento sarebbero stati alcuni che volevano sabotare le trattative per mettere fine alla guerra.

Abramovich aveva messo in vendita il Chelsea a causa delle sanzioni del governo inglese per l’invasione dell’Ucraina, ma è nota la sua intenzione di non lasciare il mondo del calcio. Secondo il portale turco ‘Fanatic’, infatti, il clan dell’imprenditore russo avrebbe iniziato le trattative per l’acquisizione del club turco del Göztepe.

Dopo il congelamento dei beni da parte del governo inglese, il magnate ha deciso di portare via dall’Europa i suoi yacht, dei veri e propri gioielli di ingegneria nautica. La più nota imbarcazione di Abramovich è l’Eclipse, che è stata avvistata nel porto di Marmaris. L’altro yacht dell’oligarca, il My Solaris, invece, si trova a Bodrum, altra località turca non così lontana dalla precedente. La scelta della Turchia come porto sicuro si spiega con la non adesione del Paese di Erdogan alla linea sanzionatoria europea promossa contro Putin.

 

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