Fico conferma la video-call di Zelensky e scarica i 5Stelle. Rampelli: «Il presidente ucraino deve parlare»

15 Mar 2022 17:59 - di Sara De Vico

“È confermato il lavoro avviato perché il presidente ucraino Zelensky si colleghi con la Camera. Quando avremo una data ve lo diremo”. Così, molto  frettolosamente, Roberto Fico  cerca di archiviare  il caso. Che non è chiuso, visto che proprio i 5Stelle giorni fa hanno alzato una cortina fumogena contro il collegamento con Montecitorio del presidente dell’Ucraina sull’escalation del conflitto.

Zelensky a Montecitorio, Fico conferma e delude i 5Stelle

Mentre gli uffici della Camera lavorano con le autorità ucraine per organizzare nei prossimi giorni una video-call con il presidente diversi parlamentari grillini arricciano il naso. Qualcuno  è soltanto perplesso, altri si oppongono a gran voce. “Quello vuole la guerra e noi dovremmo applaudire?” è lo sfogo di un grillino nella chat del gruppo parlamentare. “A chi può venire in mente che ora Zelensky deve parlare al Parlamento di un Paese che non è coinvolto direttamente nella guerra?”, dice un altro. Zelensky è già  intervenuto nel corso delle plenaria di Strasburgo, alla Camera dei comuni in Gran Bretagna e al Parlamento canadese. Tutti hanno accolto con una lunga standing ovation l’intervento del numero uno di Kiev. Ma in Italia i 5Stelle non vogliono. Anche in casa leghista non mancano i mal di pancia. Il deputato sardo Guido De Martini, di provata fede no vax, ha pubblicato su Twitter l’analisi dell’ex capo del Sismi. “Sto con il presidente russo. La colpa di questa guerra è di Zelensky”

Rampelli: il presidente ucraino deve parlare alla Camera

“Non capisco la ragione per la quale Zelensky non dovrebbe essere ospitato. È importante ascoltare la sua testimonianza”. Così Fabio Rampelli dai microfoni di Radio Radicale. “Penso sia normale che dentro i partiti si sviluppino sensibilità diverse”, aggiunge il vicepresidente della Camera. “Lo avrei capito di più nella fase iniziale. Meno ora perché di fronte all’invasione da parte di Putin non ci dovrebbero essere dubbi. Non si possono confondere gli aggressori e gli aggrediti. Ma se c’è una cosa – aggiunge – che insegna, purtroppo, questo conflitto, è che l’Occidente, in particolare l’Italia, deve smetterla con il delegare ad altri Stati la produzione di beni che potrebbero essere prodotti qui. Dobbiamo essere autosufficienti. Troppo facile fare battaglie per i diritti ma poi delegare ad altri Stati, che disconosco quei diritti, la produzione di quello che ci serve”.

“Gas, dobbiamo puntare a essere autosufficienti”

L’Italia – aggiunge il parlamentare di Fratelli d’Italia – ha giacimenti di gas e petrolio nell’Adriatico e nel sud della Sicilia che sarebbero indispensabili per il nostro fabbisogno. Non siamo in grado di sfruttarli pienamente. Abbiamo incomprensibilmente cessato di estrarre gas italiano. E quando ci sono aumenti vertiginosi degli idrocarburi a causa dei processi speculativi e delle crisi internazionali il sistema produttivo e distributivo subisce la paralisi. E dire che ci eravamo già passati nel 1973.

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