All’Onu torna l’asse tra Mosca e Pechino sulla risoluzione russa per aiutare l’Ucraina senza citare l’invasione
Torna l’asse Mosca-Pechino alle Nazioni Unite. Ieri sera è stata bocciata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la bozza di risoluzione russa sulla situazione umanitaria in Ucraina. A favore del testo hanno votato solo Russia e Cina, mentre tutti gli altri 13 membri si sono astenuti. La risoluzione russa chiedeva l’accesso agli aiuti e protezione ai civili in Ucraina, senza menzionare il ruolo di Mosca nella guerra.
All’Onu le accuse degli Usa alla Russia
Prima del voto, l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield aveva accusato Mosca di voler usare ancora il Consiglio di sicurezza per “coprire le sue azioni brutali”. “E’ veramente inconcepibile che la Russia abbia avuto l’audacia di presentare una risoluzione con cui chiede alla comunità internazionale di risolvere una crisi umana che ha creato da sola“, ha denunciato la rappresentante americana, secondo cui “la Russia non si preoccupa del deterioramento delle condizioni umanitarie, dei milioni di vite e sogni che ha distrutto: se fosse interessata, smetterebbe di combattere”.
La Russia fuori dal G20? La Cina dice no
Russia fuori dal G20 a causa della guerra in Ucraina come dal G8 dopo l’annessione della Crimea otto anni fa? In alcune capitali se ne comincia a parlare, dopo la richiesta di esclusione dal gruppo arrivata dalla Polonia, ma Vladimir Putin ha già fatto sapere che intende essere presente al vertice di Bali di fine ottobre che concluderà la presidenza indonesiana. E possibilmente in presenza, non in video come avvenuto per il G20 di Roma, quando, ufficialmente causa pandemia, si collegò da Mosca, come l’altro grande assente, il presidente cinese Xi Jinping.
“Dipenderà da molte, molte cose, compresa la situazione del Covid, che sta migliorando. Al momento l’intenzione del presidente russo è di andare”, ha detto l’ambasciatrice russa a Giacarta Lyudmila Vorobieva, sottolineando come il vertice di Bali del 30 e 31 ottobre si concentrerà sui temi economici e non sulla guerra in Ucraina.
Contro la esclusione della Russia – che sarebbe possibile solo se tutti i Paesi membri fossero d’accordo – si è subito schierata la Cina: “Il G20 è il principale forum per la cooperazione internazionale economica. La Russia è un membro importante e nessun membro ha il diritto di espellere un altro Paese”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin.