Non solo Ucraina: venti di guerra anche alle Mauritius. Braccio di ferro con la Gb sulle isole Chagos

14 Feb 2022 18:35 - di Robert Perdicchi

Il Regno Unito non nutre “nessun dubbio” sulla propria sovranità sulle isole dell’arcipelago Chagos. Così il governo britannico ha risposto al gesto di Mauritius che ha inviato una sua delegazione, guidata dall’ambasciatore all’Onu, su una delle isole dell’Oceano Indiano che contende con Londra per issare la bandiera dello stato insulare. Ore di tensione, quelle tra la Gb e le Mauritius, nelle stesse ore in cui ai confini dell’Ucraina si vive nella paura di un imminente attacco della Russia.

La “guerra” per il controllo delle Chagos tra Gb e Mauritius

Originariamente intesa come una missione scientifica, la missione della delegazione, a cui partecipavano anche abitanti dell’atollo di Peros Banhos che oltre 50 anni fa sono stati deportati dai britannici, è stata definita dal premier di Mauritius una “storica visita, la prima spedizione in questa parte del nostro territorio”.

Rivendicazione contestata da un portavoce dell’Foreign Office: “Il Regno Unito non ha dubbi sulla nostra sovranità su questo territorio britannico nell’Oceano Indiano, che abbiamo in modo continuativo sin dal 1814”, ha detto.

Mauritius non ha mai avuto la sovranità su questo territorio e il Regno Unito non riconosce le sue rivendicazioni”, ha aggiunto riferendosi al Paese africano, prima colonia francese e poi britannica, diventato indipendente nel 1968. Tre anni prima l’indipendenza, Londra ha scorporato da Mauritius l’arcipelago Chagos facendolo diventare territorio britannico.

Le deportazioni di massa dalle isole

Alla fine degli anni sessanta gli abitanti dell’arcipelago furono deportati in massa dalle isole, perché uno degli atolli, Diego Garcia, veniva dato in concessione agli Stati Uniti per la costruzione di una base aeronavale. Nel corso dei decenni successivi, vi sono stati diversi ricorsi internazionali contro questa deportazione di massa, e il governo britannico ha accettato di pagare un risarcimento di 40 milioni di sterline agli abitanti costretti a lasciare le loro isole.

Nel 2019 poi la Corte Internazionale di Giustizia ha espresso un parere per la rapida restituzione delle isole a Mauritius, sulla base della quale l’Assemblea Generale dell’Onu approvò una mozione in questo senso. Nel 2020 arrivò la risposta di Londra che si impegna “a cedere la sovranità del territorio a Mauritius quando non è più necessario per motivi di difesa”.

 

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