La Pinacoteca di Brera si inchina al gender fluid: i suoi capolavori a servizio del politicamente corretto

26 Feb 2022 19:43 - di Federica Argento
Pinacoteca di Brera gender fluid
La Pinacoteca di Brera che pure vanta opere eccelse ha deciso di avventurarsi su sentieri mainstream. E per essere al passo con le tendenze gender fluid ha pensato di proporre al suo interno dei percorsi ad hoc per dimostrare che dai tempi dei tempi i sessi non erano due, ma si sono sempre mescolati, almeno nella foggia degli abiti. Abiti giudicati rigorosamente unisex in base a categorie tutte moderne. Bizzarro.

Alla Pinacoteca di Brera l’omaggio al gender fluid

L’ufficio Comunicazione è pronta a “mettere in calendario” una fashion week decisamente alternativa: uomini vestiti da donne ci sono sempre stati, non esistono abiti maschili e abiti femminili, tutto è un indistinto che la Pinacoteca di Brera vuole testimoniare con un percorso storico avviato diversi secoli fa.

Tuniche, calzamaglie statue: tutto rigorosamente unisex

Una serie di percorsi sono proposti attraverso dipinti, quadri, statue nei quali si avvicendano tuniche lunghe fino ai piedi, con tanto di pantaloncini corti rigonfi e ricamati, parrucche e fogge tipiche delle epoche trascorse. Il percorso è orientato dal punto di vista maschile. L’idea è quella di veicolare l’idea che vestirsi da donne è normale, chiamando l’arte come testimone. Abiti e fogge tipiche femminili “apparivano comuni per l’abbigliamento maschile, come si può vedere nel Lucio Foppa di Giovanni Ambrogio Figino; e nel Ritratto di Febo da Brescia di Lorenzo Lotto. E che dire poi della miscela di camicie, panciotti, calzamaglie aderenti; tagli sartoriali così bene evidenziati nelle opere del poliedrico pittore Francesco Hayez?”.

Alla Pinacoteca di Brera percorsi gender fluid

Sono le parole di Emanuela Rita Spinelli dell’Ufficio Comunicazione della Pinacoteca di Brera a Repubblica. Si è partiti da dal Napoleone di Antonio Canova nelle vesti di Marte Pacificatore.  Rappresentato nella versione deshabillé della scultura statuaria greco-romana, secondo il gusto Neoclassico. Si passa poi alle vesti indossate dai Discepoli nella Crocefissione di Cristo del Bramantino, capolavoro del Rinascimento Lombardo. Con tuniche lunghe fino ai piedi, secondo un costume unisex che durerà per secoli e che adesso per gli organizzatori sembra cadere ad hoc in epoca di fluidità di genere.

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