La “fiera” dell’utero in affitto a Milano: anche le femministe sulle barricate: Fermate questo orrore

24 Feb 2022 19:59 - di Adriana De Conto
utero in affitto

A Milano a maggio andrà in scena la fiera dell’orrore, con corpi di donne in affitto e bambini in vendita. Il sindaco democratico Giuseppe Sala non ha nulla da dire. Eppure era stato ampiamente avvertito e allertato per evitare questo scempio. Dalla Meloni, dal centrodestra tutto. No all’utero in affitto, senza se e senza ma. Era settembre, ma da allora nulla sembra cambiato. Oggi Avvenire conferma che il 21 e 22 maggio 2022 lo spazio per eventi EastEnd Studios di via Mecenate a Milano è in programma la fiera della procreazione assistita. Dopo Parigi, Berlino, Colonia e Monaco sbarca anche in Italia «Un sogno chiamato bebè». Sul web il modulo di iscrizione per aver accesso alla manifestazione, la possibilità di iscriversi alla newsletter, articoli di taglio medico-scientifico sulle diverse tecniche per mettere al mondo un bambino. Molte le sigle che vogliono che si eviti questa “fiera”.

Anche le femministe mobilitate contro la fiera dell’utero in affitto

Immediata la reazione di una parte del mondo femminista. La Rete per l’inviolabilità del corpo femminile, network di sigle femministe attive contro l’utero in affitto, hanno recapitato una lettera aperta al sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Apprendiamo che il 21-22 maggio approderà a Milano presso lo Spazio Antologico-East End Studios di via Mecenate 84 “Un sogno chiamato bebè”, fiera dell’utero in affitto; organizzata dagli stessi promotori del “salone” che ha già fatto tappa a Parigi, Colonia, Monaco, Berlino” e che per la prima volta arriva anche in Italia”.  “Desir d’Enfant”  il 4 e 5 settembre aveva proposto ai parigini pacchetti “bambino in mano” per tutti i gusti e le tasche (Per un «bambino geneticamente sano» si andava da 49 mila agli oltre 100 mila euro).

L’utero in affitto è un reato, Sala che dice?

“L’intento -prosegue l’associazione-  è rilanciare un business, quello della compravendita dei bambini: “settore” che al pari di molti altri ha subito rallentamenti e perdite a causa della pandemia”. L’interlocutore è scelto con precisione: «Interpellato sull’iniziativa, a suo tempo il sindaco Beppe Sala aveva garantito che per l’evento non sarebbero stati concessi spazi pubblici, e che l’amministrazione non avrebbe altresì concesso alcuna autorizzazione, patrocinio o altre forme di sostegno all’iniziativa».

La battaglia del centrodestra inascoltata

Invece, niente. La situazione nuova che si è prodotta  è che la fiera si svolgerà davvero a Milano. Si preannuncia dunque un reato ai sensi della legge 40/2004 che non solo vieta e sanziona la gestazione per altri realizzata in Italia; ma punisce anche la semplice propaganda là dove afferma che: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni; e con la multa da 600.000 a un milione di euro” (articolo 12, comma 6)”. Le associazioni del mondo femminista stanno facendo pèressing sul  Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale; stanno preallertando le Forze dell’Ordine nonché intraprendendo qualsivoglia altra iniziativa atta a impedire l’annunciata violazione della legge italiana.

FdI con la Meloni aveva allertato il sindaco Sala:”Fermi questo scempio”

L’evento milanese era da tempo nel mirino di FdI. «Giù le mani da donne e bambini. La maternità surrogata è un abominio». Perché i bambini non sono prodotti da banco. E uno Stato degno di questo nome deve garantire loro il diritto ad avere un padre e una madre. Lo ha detto tante volte, Giorgia Meloni, affrontando il tema della maternità surrogata. Aggiungendo già mesi fa: “Chiedo ufficialmente al sindaco Sala di dichiarare l’indisponibilità della città di Milano ad accogliere l’evento. Altrimenti Fratelli d’Italia darà battaglia affinché questo scempio venga fermato”. Sala non risponde e le acque, anche politiche si stanno agitando. La Meloni aveva chiesto alla Lega e a Fi di appoggiarla in questa battaglia. E risponde subito il Carroccio. ” Il Senato ha incardinato il ddl della Lega per rendere l’utero in affitto reato universale. Vedremo chi sta dalla parte di donne e bambini”, scrive il  senatore della Lega, Simone Pillon su Facebook.

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