Il primo Manifesto del Futurismo da sabato esposto a Verona in una grande mostra

17 Feb 2022 12:28 - di Adriana De Conto
Manifesto Futurismo

Il 20 febbraio del 1909 la pubblicazione del Manifesto del Futurismo sulla prima pagina del quotidiano francese “Le Figaro” sancisce la notorietà internazionale del movimento che agli inizi del Novecento s’impone in Italia, pervadendo tutte le arti, quale reazione alla cultura borghese di fine Ottocento e autentico inno alla modernità. Una copia originale del famoso “Le Figaro” con il “Manifeste du Futurisme” elaborato del poeta Filippo Tommaso Marinetti dal prossimo sabato, 19 febbraio, sarà esposto a Palazzo Maffei-Casa Museo a Verona, nella sala che raccoglie alcune delle opere futuriste più significative della Collezione Carlon.

Grande mostra sabato 19 febbbraio alla Sala Maffei

Ma anche la città di Verona ebbe un ruolo di primo piano nella divulgazione dei principi futuristi perché “L’Arena”, quotidiano scaligero, fu uno dei sette giornali della penisola a pubblicare il “Manifesto” di Marinetti in anticipo di almeno una decina di giorni rispetto a “Le Figaro”. A testimoniarlo a Palazzo Maffei sarà il facsimile della prima pagina dell'”Arena” del 9 febbraio 1909, rinvenuta negli archivi storici del quotidiano, grazie alla collaborazione del Gruppo editoriale Athesis, e ora affiancata nel percorso museale al giornale francese.

Il Manifesto del Futurismo a Verona. E non solo

“Il movimento Futurista ha sempre affascinato mio padre per la sua portata innovativa – spiega Vanessa Carlon, direttrice di Palazzo Maffei -.  Ecco perché un nucleo importante della collezione è dedicato ai maggiori protagonisti del movimento. Le sale dedicate al Futurismo si aprono con un’opera quasi programmatica di Mario Schifano che riprende e reinterpreta una fotografia famosa del 1912 – realizzata proprio per ‘Le Figaro’ -: con Russolo, Carrà, Marinetti, Boccioni e Severini, in occasione della loro prima mostra a Parigi. A Palazzo Maffei il pubblico trova opere di tutti questi artisti, mancava solo l’ideologo del Futurismo, Marinetti, ed ora è anche lui”.

Le eccellenze del Futurismo

Tante le eccellenze da segnalare nelle sale del Futurismo a Palazzo Maffei. Ma una menzione particolare spetta al nucleo importante di lavori di Giacomo Balla, tra cui “Compenetrazioni iridiscenti 1” del 1912, che vede l’artista futurista impegnato nella resa del dinamismo e delle rifrazioni luminose, evocando le sequenze delle onde elettromagnetiche attraverso moduli geometrici, e “Mercurio che passa davanti al sole” del 1914.

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