Good bye Lenin, Putin piccona il mito della Rivoluzione: «Colpa sua se l’Ucraina ci tradisce»

23 Feb 2022 10:24 - di Valerio Falerni
Lenin

“Maledetti bolscevichi. Soprattutto, maledetto Lenin“. Vladimir Putin non ha usato proprio queste parole, ma il senso è quello. Leggere, per credere, la traduzione del suo discorso ufficiale alla nazione russa sulla crisi con l’Ucraina pubblicata dal Foglio. Una lunga dissertazione storico-politica sulle cause che hanno portato il governo di Kiev a guardare verso Occidente anziché verso Oriente. Tutta colpa – spiega Putin – di Vladimir Ilic Ulianov, detto Lenin. Fu lui, nel 1922, a conferire alla nascente Unione Sovietica l’aspetto di una confederazione di repubbliche mentre Stalin optava, invece, per un compiuto federalismo che trasferisse ad un governo centrale quote cospicue di sovranità dei vecchi Stati.

«Lenin aiutò i nazionalismi»

Lo scivolamento dell’Ucraina dalle mani della Grande Madre Russia, cui era legata sin dal XVII secolo comincia proprio così. La tesi di Lenin – sostiene l’attuale capo del Cremlino – era solo in apparenza più “democratica” e rispettosa dei vari nazionalismi. In realtà, si rivelò presto un processo incompiuto, soprattutto alla luce delle spinte livellatrici insite nella Rivoluzione d’Ottobre. Putin, infatti, “spiega” la dittatura di Stalin con la necessità di pianificare e centralizzare l’economia, obiettivo che il modello confederativo non gli consentiva. Ne derivò la feroce e disumana deriva totalitaria che ha contribuito ad accrescere il sentimento anti-russo delle repubbliche sovietiche poste ad ovest di Mosca, soprattutto l’Ucraina.

«Il governo di Kiev imita stupidamente l’Occidente»

Che nasce, come entità statuale – è sempre la tesi di Putin -, solo grazie agli errori del Cremlino comunista e sempre nella scia dell’abbaglio primordiale di Lenin. All’indomani del secondo conflitto mondiale, infatti, Stalin trasferisce all’Ucraina «terre che appartenevano a Polonia, Romania e Ungheria». Tra gli anni ’50 e ’60, invece, Krusciov le regalò la Crimea, togliendola alla stessa Russia. «L’Ucraina sovietica – sostiene Putin – è il risultato della politica dei bolscevichi e può essere giustamente chiamata “l’Ucraina di Lenin». Il resto vien da sé: «L’Ucraina non ha mai avuto tradizioni stabili di vera statualità e quindi ha optato per emulare stupidamente modelli stranieri, che non hanno alcuna relazione con la storia o le realtà ucraine». Appunto, maledetti bolscevichi!

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