È morto Francesco Chiarello, l’insegnante che si era dato fuoco a Rende: restano ignoti i motivi del gesto

16 Feb 2022 13:05 - di Vittorio Giovenale
Francesco Chiarello

È morto all’ospedale Cardarelli di Napoli, Francesco Chiarello, l’insegnante 34enne che si era dato fuoco il 31 gennaio davanti alla caserma dei carabinieri di Rende, in provincia di Cosenza.

Su Twitter, il governatore Roberto Occhiuto ha espresso il cordoglio della Regione Calabria. «È deceduto Francesco Chiarello, il giovane professore che lo scorso 31 gennaio si era dato fuoco davanti ad una caserma dei carabinieri, a Rende. Sono rimasti ignoti i motivi di quel tragico gesto. La Regione Calabria esprime sincero cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia».

“Francesco, in famiglia lo conoscevamo tutti come il Gigante buono”

Secondo la testimonianza del cugino dell’uomo Michele De Simone, il «Gigante buono», come veniva soprannominato in famiglia l’autore del tragico gesto, «era vaccinato e, pur essendo contro il green pass, ne era dotato e non aveva quindi perso il lavoro». Il suo gesto sarebbe stato scatenato quindi da problemi psicologici causati da traumi del passato e non da una presunta clamorosa protesta contro il green pass.

L’uomo era arrivato la mattina del 31 gennaio con la sua auto davanti alla caserma dei carabinieri di Rende ed era sceso portando con sé una tanica di benzina. A quel punto si è cosparso di benzina (oltre venti litri) per tutto il corpo appiccando il fuoco con un accendino. Due gommisti che lavorano di fronte alla caserma sono intervenuti con gli estintori per cercare di spegnere il rogo. Immediatamente è accorso anche un carabiniere in servizio. I tre hanno cercato in tutti i modi di spegnere le fiamme. L’uomo era rimasto lucido anche se con evidenti segni di ustioni. Subito era stato trasportato all’Annunziata di Cosenza e quindi a Napoli, dove è morto dopo due settimane di agonia.

Francesco Chiarello faceva il supplente a Rozzano

Francesco Chiarello, originario della provincia di Crotone, era supplente in una scuola primaria di Rozzano, in provincia di Milano, dove prestava servizio dall’ottobre 2021 come insegnante di sostegno. A indirizzare immediatamente su un gesto di protesta era stata la pagina Facebook della Uil scuola Monza Brianza. Subito dopo il tragico gesto di Francesco Chiarello, aveva infatti condiviso un post nel quale faceva riferimento a una sospensione dell’insegnante, dovuta alla mancanza del green pass. Un post cancellato quasi subito, fino alla smentita successiva di qualche ora dopo, dove si riportava la seguente versione: «Smentita del post diffuso il 31 gennaio 2022 sul Docente C. F. in servizio in Lombardia Non è assolutamente vero che l’episodio accaduto il 31.01 us è stato dettato dalla sospensione dal servizio del Lavoratore a causa della mancata vaccinazione anti Covid-19. Vero è, piuttosto, che allo stato non si conoscono le effettive cause dell’accaduto. Si dà atto che il post in parola è stato tempestivamente rimosso dai canali social di questo Sindacato. Ci scusiamo per quando erroneamente interpretato e diffuso, e porgiamo gli auguri di pronta guarigione al docente».

 

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