Bergamo, prete No vax lancia il tour anti-vaccino: il Vescovo lo sospende. Un parroco: non ospitatelo

11 Feb 2022 14:09 - di Prisca Righetti
prete No vax

Dopo il tweet di Montesano e il caso scoppiato a Libero, ora eslode la bomba del prete No vax che il vescovo di Bergamo ha sospeso proprio mentre era in procinto di partire per un tour, che avrebbe portato il sacerdote a diffondere le sue idee contrarie al vaccino Covid anche in altre parrocchie distribuite sul territorio nazionale. Una figura e un operato, quelle del religioso anti-vaccino, che hanno suscitato clamore nell’opinione pubblica. E sdegno, in particolare, nella Bergamasca, notoriamente una delle zone più duramente colpite nella prima fase della pandemia.

Bergamo, prete No vax annuncia un tour anti-vaccino nelle parrocchie

«Quando c’è stato l’avvio della pandemia nel 2020 noi eravamo il cuore del fenomeno, con il record di mortalità. Leggere che adesso un prete si prende la briga di andare in difesa di chi ha deciso di non fare il vaccino mi sembra veramente un aver dimenticato quello che è successo», tuona non a caso don Matteo Cella, prete di Nembro, il paese della Bergamasca simbolo della prima ondata di Covid. Il quale, commentando all’Adnkronos l’iniziativa portata avanti dal viceparroco no vax di Mapello (Bg), don Emanuele Personeni, ha più di qualcosa su cui ridire. A partire dal fatto che, proprio da domani, il religioso contro l’immunizzazione, contava di girare a piedi e in bicicletta per le parrocchie, per diffondere il suo pensiero critico nei confronti del Green pass e dell’obbligo vaccinale.

Lo sconcerto di altri sacerdoti della zona

Oggi però, come anticipato in apertura, alla vigilia della partenza programmata, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, è intervenuto sulla questione. E risolutamente. Intanto, sollevando don Personeni dall’incarico parrocchiale. Una decisione su cui il curato di Nembro ha sottolineato: «Ha fatto bene. Già in novembre la Diocesi aveva preso una posizione quando don Emanuele e gli altri di Mapello avevano firmato un documento criptico nei confronti dei vaccini», ha osservato don Cella. Che, tanto per ribadire il concetto, giusto ieri, attraverso i social, ha fatto sapere a don Personeni di non essere gradito in paese.

Fino al Vescovo di Bergamo che sospende il prete No vax

«Il vaccino insieme a un’altra serie di cose ci permette di tornare alla normalità e di non avere paura degli altri. Decidere di ostacolare questo processo di uscita dalla pandemia mi sembra un calpestare la memoria e un mancare di rispetto a chi il vaccino non l’ha potuto fare. Ma che avrebbe avuto desiderio di averlo, visto che ci ha lasciato le penne», ha spiegato don Matteo, che non ha mancato di definire «questo atteggiamento di chi si oppone a questa possibilità di uscita dalla pandemia un atto di egoismo e di mancanza di senso civico». Concludendo la sua requisitoria con l’auspicio che tutte le parrocchie rivolgessero al prete No vax, il sacrosanto appello a «non venire da noi».

L’appello della diocesi a non presentarsi nelle altre parrocchie

Un appello condiviso e rilanciato in queste ore anche dal vescovo di Bergamo – città tra le più colpite nella prima ondata della pandemia – che ha deciso di sospendere il sacerdote che diffonde tesi contro il vaccino. E che, come conferma a sua volta all’Adnkronos il portavoce della diocesi, monsignor Giulio Della Vite, «aveva annunciato via social che da oggi avrebbe intrapreso un tour nel Paese per portare avanti le sue idee No vax». Il sacerdote in questione è ovviamente sempre don Emanuele Personeni, che il Vescovo ha esonerato con un «provvedimento pastorale – spiega ancora il portavoce della diocesi – perché con il tour in giro per l’Italia abbandona di fatto la parrocchia». E in pratica il posto di lavoro, «venendo meno al suo impegno di sacerdote».

Il vescovo rinnova l’invito alla vaccinazione

Un vero attivista convinto, il sacerdote esautorato, su cui il portavoce della diocesi, spiegando il senso della sospensione a seguito dell’iniziativa annunciata, ha specificato in una nota: «Abbandonando l’ufficio e la comunità affidata alla sua cura pastorale come vicario parrocchiale», il tour annunciato «è a titolo assolutamente personale. E in contrasto con le indicazioni date dal Vescovo di Bergamo, che lo ha esonerato da ogni incarico pastorale. Nessuna parrocchia è autorizzata a concedergli spazi pastorali». Non solo. Ribadendo le indicazioni diocesane dettate a questo riguardo nel corso di questo anno, Monsignor Beschi, «rinnova l’appello alla vaccinazione così come sostenuto da Papa Francesco. Dalla Conferenza Episcopale Italiana. E da quella lombarda.

Un obbligo morale, prima ancora che legale…

«Si tratta di una indicazione che richiede di tradursi – prosegue l’indicazione del Vescovo – come obbligo morale. E per quello che è previsto, di obbligo legale, in comportamenti coerenti. Dettati da uno spirito di sintonia ecclesiale e di responsabilità da parte di coloro che rivestono compiti di guida nelle comunità». Del resto, già lo scorso ottobre il sacerdote era stato ripreso pubblicamente dal vescovo per una iniziativa, insieme ad altri due sacerdoti, di raccolta fondi per risarcire i tamponi ai no vax  con le loro opinioni sulla pandemia. Rendendosi anche protagonista di altre iniziative anti-vaccinali che l’hanno messo nell’occhio del mirino. Fino a portare la Chiesa a prendere le distanze dalle tesi negazioniste e contrarie ai vaccini. Come dalle iniziative promosse dal prete.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *