Arrestato in Slovenia il latitante Fabrizio Dante condannato per l’omicidio di un agente nell’85 sulla A24

19 Feb 2022 16:04 - di Paolo Lami
Ferrara

Finisce in manette il ricercato cinquantanovenne Fabrizio Dante, latitante dal 9 febbraio scorso e  condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di polizia Giovanni Di Leonardo nel corso di un agguato ad una pattuglia della polizia stradale avvenuto sull’autostrada A24 la notte del 1 maggio 1985, dove rimase anche ferito l’agente Pierluigi Turriziani.

Quella notte, erano circa le due del mattino la pattuglia della Polizia Stradale di Roma – di cui l’agente scelto Di Leonardo era capo equipaggio –  stava transitando nei pressi dello svincolo di Castel Madama sull’autostrada A-24 quando gli agenti notarono una Volkswagen Golf ferma sulla corsia di emergenza e due uomini che facevano loro segno di fermarsi.

Appena gli agenti scesero dalla vettura, furono colpiti dai due uomini e da due complici che si erano nascosti dietro alcuni cespugli.

L’autista fu tramortito e Di Leonardo fu ferito al polmone da un proiettile. I due, ammanettati vennero poi gettati in un canale di scolo che correva lateralmente all’autostrada.

Gli assalitori fuggirono portandosi via l’auto di servizio e le armi degli agenti. Riuscito a risalire sulla strada, l’autista chiese soccorso e Di Leonardo fu portato all’ospedale di Tivoli dove  morì poche ore dopo. L’assalto fu, poi, rivendicato dai “Nuclei Armati Rivoluzionari”.

Fabrizio Dante, che si era reso latitante dopo la sentenza della Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato contro la sentenza di condanna all’ergastolo per omicidio e tentato omicidio in concorso, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, il 17 marzo 2021 e lo ha riconosciuto colpevole dell’agguato, rivendicato dai Nar, contro una pattuglia della polizia stradale nel 1985, è stato arrestato 3 giorni fa, il 16 febbraio, a Capo d’Istria, dalla Polizia slovena, in esecuzione di un mandato di arresto europeo.

L’inchiesta, condotta dalla Polizia di Stato, aveva permesso di attualizzare, nell’ambito di una periodica rivisitazione dei fascicoli relativi a episodi criminosi di particolare gravità commessi nel passato, un fondamentale riscontro investigativo, riguardante il frammento di impronta palmare sinistra rilevata all’epoca dalla Polizia Scientifica sullo sportello anteriore destro dell’auto di servizio.

La comparazione delle impronte effettuata nel 2014 dalla Polizia Scientifica, tramite il sistema Afis, aveva consentito infatti di attribuirla a Fabrizio Dante: gli ulteriori approfondimenti, estesi anche al contesto criminale di appartenenza, avevano ulteriormente rafforzato il quadro probatorio a suo carico.

Dante, definito dagli investigatori una figura di primo piano dell’estrema destra romana degli anni 80, era inserito in diverse trame eversive riguardanti i Nar, con riferimento ad attacchi alle forze dell’ordine e alla necessità di approvvigionamento di armi.

L’arresto arriva dopo l’attività condotta dal personale della Polizia della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e della Digos della Questura di Roma, coordinata dalla Procura capitolina, per la ricerca di Fabrizio Dante, estesa anche in campo internazionale.

Le indagini si sono focalizzate in Slovenia dove, si è recato un nucleo di investigatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della Digos di Roma e della Direzione Centrale della Polizia Criminale/S.c.i.p..

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