A sinistra nasce “ManifestA”: sono ex-grillini, rifondaroli e comunisti. A guidarli è De Magistris

16 Feb 2022 19:14 - di Redazione
de Magistris

Ai chiamerà ManifestA, ed è la componente nuova di zecca formata alla Camera da quattro deputate ex M5s, Simona Suriano, Doriana Sarli, Yana Ehm e Silvia Benedetti. A loro hanno concesso il loro simbolo Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. La polpa della notizia però è un’altra. Questa: a guidare nel 2023 ManifestA sarà l’ex-pm Luigi de Magistris, già due volte sindaco di Napoli. Giggino ‘a Manetta (così ribattezzato per il suo giustizialismo) si è messo in testa un’idea, si fa per dire,  meravigliosa: fare concorrenza a sinistra al cartello elettorale guidato dal Pd e che vede schierati Leu e M5S. Aveva promesso la rivoluzione Arancione e ora s’attacca al vagoncino di quella rossa, mai arrivato a destinazione.

De Magistris cerca uno strapuntino per il 2023

La macchina ormai si è messa in moto e si può star certi che de Magistris darà filo da torcere ai vecchi compagni. Nel frattempo, parlano le deputate. «Vogliamo aggregare movimenti, partiti e sindacati che si riconoscono in una sinistra alternativa, perché in Parlamento la sinistra non è più presente», spiega la Suriano. Lei è una delle deputate espulse per aver negato la fiducia al governo Draghi. La butta invece sulla questione di genere la collega Ehm. «Siamo la prima componente tutta al femminile, e per noi questo è motivo di orgoglio», rivendica la deputata durante la presentazione di ManifestA.

Avrà i simboli di Rifondazione comunista e di Potere al Popolo

Acconto a lei, i rappresentanti di Rifondazione e di Potere al Popolo, l’altra microcomponente. Le quattro deputate insistono sul dato della novità. In conferenza stampa, tuttavia, non sono riuscite a schiodarsi dalle formule di rito. E tengono a precisare che per ora ManifestA non si costituirà in partito né sarà in lizza alle prossime amministrative. «Non vogliamo diventare un gruppo politico ma un aggregatore di movimenti, cittadini e sindacati – assicurano -. Vogliamo dare vita ad uno spazio che porti alla nascita di una piattaforma trasversale e dia voce a chi voce non ce l’ha». Tutto già sentito o già visto. Come de Magistris, appunto.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *