Volantino Br, il prezzo schizza a 12.000 euro: 38 le offerte. Il ministero verifica l’interesse

7 Gen 2022 21:06 - di Paolo Lami

Non si ferma la rincorsa della quotazione della copia a ciclostile del volantino Br originale con il quale le Brigate Rosse annunciarono il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta in via Fani il 16 marzo 1978.

Per il lotto numero 43 del catalogo “Autografi & Memorabilia” proposto con una vendita online dalla casa d’aste Bertolami Fine Arts di Roma sono arrivate finora 38 offerte d’acquisto e il volantino ha già moltiplicato per sette la sua stima più alta, circa 1.500 euro.

Partito da una base di 600 euro, l’offerta più alta per il volantino Br si attesta ora a 12.000 euro, come ha appreso l’Adnkronos.

E la corsa del prezzo della quotazione è destinata ancora a salire con molta probabilità, visto che l’asta si chiuderà il 18 gennaio alle ore 15.

Bertolami Fine Arts, interpellata dall’Adnkronos, ha precisato che il volantino Br in vendita è una delle numerose copie  che furono distribuite dai militanti del gruppo terroristico in quel marzo di 44 anni fa.

Nel frattempo la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura, guidato da Dario Franceschini ha disposto una verifica sul ciclostile del ‘Comunicato n.1‘ delle Brigate Rosse al fine di verificarne la peculiarità e l’interesse.

Nel fascicolo “Moro uno” della Corte di Assise di Roma, studiato e digitalizzato dalla stessa Direzione Generale Archivi nell’ambito del “Progetto Moro“, risultano già presenti infatti 41 esemplari ciclostilati originali del ‘Comunicato n. 1′.

“Tali esemplari sono l’esito di consegne da parte dei destinatari alla Questura oppure di sequestri. Alcuni risultano incompleti e non tutti sono nello stesso stato di conservazione”, ha scritto il ministero in una nota.

A fronte delle numerose prese di posizione di indignazione da parte di numerosi esponenti politici e delle annunciate interrogazioni parlamentari, la casa d’aste Bertolami Fine Art ha cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche.

“I collezionisti di documenti storici non sono speculatori, né volgari voyeur – sostiene Giuseppe Bertolami, amministratore unico della casa d’aste. – Sono al contrario degli appassionati di storia, persone che la storia la studiano e la rispettano e che, talvolta, grazie alle loro piccole scoperte, contribuiscono anche a ricostruirla”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *