No vax scatenati per la morte del “dottore” Domenico Biscardi. «Sapeva troppo, è stato ucciso» (video)
Nelle chat dei No vax da alcuni giorni il suo nome è citato ossessivamente: Domenico “Mimmo” Biscardi, 54 anni, morto improvvisamente nella sua casa di San Nicola La Strada (Caserta), è diventato il “nuovo De Donno”. Per la sua morte si sono scomodati anche il filosofo Diego Fusaro e la senatrice Laura Granato (ex M5s), definendolo erroneamente “ricercatore” e medico. In realtà, Biscardi era stato già denunciato per esercizio abusivo della professione.
Oggi, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a San Nicola la Strada, si sono svolti i funerali. «Pochissimi i compaesani presenti, mentre c’erano diverse persone provenienti da fuori regione, una addirittura da Trieste». Da un video postato su Facebook, si vedono alcuni No vax entrare in chiesa addirittura con un bandierone “contro l’obbligo vaccinale”. Per i suoi sostenitori, il “dottor” Biscardi era un “genetista”, un “medico”, un ricercatore. In realtà, come ha ricostruito in tempi non sospetti, e cioè in epoca pre-Covid, Biscardi non era niente di tutto questo.
I compaesani lo ricordano come gestore di un noto pub di Caserta, negli anni ’80. Sui giornali nazionali ci finisce otto anni fa. E precisamente il 26 aprile 2014. Paolo Russo su La Stampa, occupandosi del guru delle Staminali, Davide Vannoni, arrestato dai Nas tre anni dopo, ricostruiva dettagliatamente il curriculum di Biscardi.
Chi era Domenico Biscardi
«Si laurea a stento in farmacia a quasi quarant’anni – riportava otto anni fa La Stampa – ma nel suo curriculum si spaccia per medico anatomo patologo, nonché internista, con studi condotti alla seconda Università di Bologna e a New York. Titoli che affianca a quelli di ispettore di Polizia e istruttore di arti marziali. Nel 2005 viene arrestato per associazione a delinquere e riciclaggio e sempre in quegli anni sbarca a Capoverde, dove sposa l’avvenente Dilma Dos Santos. Parte vendendo acque minerali, poi mette piede nella clinica di Murdeira dell’isola di Sal, dove inizia a dispensare a piene mani la cura Di Bella. Biscardi esercita abusivamente la professione anche in Italia, prima che i Carabinieri facciano irruzione nel suo studio di patologia anatomica a Caserta, sequestrando pacchi di ricette fotocopia della fantomatica cura anticancro».
Un profilo non propriamente da Nobel della medicina. Eppure, negli ultimi due anni, il “dottor” Biscardi si era riciclato come punto dei riferimento dei No Vax. Nelle varie dirette streaming esordiva fornendo ai suoi seguaci i riferimenti della sua PostePay per avere contributi per la sua “ricerca”. In un audio confusionario che circola in Rete, i complottisti sono sicuri che ci sia la ragione della sua morte. «A fine gennaio – diceva il “dottor” Biscardi – sarà tutto finito. Andrò alla Corte suprema europea, sarà una nuova Norimberga. Ci sarà la guerra». Un messaggio obiettivamente scombiccherato. Qualche giorno dopo, la sua morte per infarto ha infiammato, inevitabilmente, gli animi dei No Vax. Da qui persino i paragoni con la morte del dottor De Donno. Con la sostanziale differenza che, quest’ultimo, era davvero un medico e un luminare.