Marocchino pedofilo scarcerato va in piazza e bacia una bambina di 4 anni: nuovo arresto a Torino

13 Gen 2022 15:58 - di Monica Pucci
Arrestato per porto d'armi e atti osceni, poi scarcerato, l'immigrato marocchino va in piazza a Torino e ci riprova: bacia una bambina
Arrestato per porto d’armi e atti osceni, poi scarcerato, l’immigrato marocchino va in piazza Castello a Torino e ci riprova: bacia una bambina di quattro anni e viene di nuovo arrestato. Lo aveva già fatto, qualche tempo fa, a Bologna, con una bambina di tre anni. Ma era libero. Accade, come al solito, in Italia, dove la giustizia chiude un occhio fin troppo spesso, quando si tratta di gestire le condanne degli immigrati, anche quando si tratta di pedofili o potenziali tali. Ed ecco che spunta fuori l’orrore, denunciato dai sindacati di polizia.

Il marocchino scarcerato che torna a fare il pedofilo con una bambina

E’ il Siulp a divulgare, sui giornali locali, la vicenda, parlando di  quell’immigrato lasciato uscire dal centro rimpatri dopo un suicidio simulato. “Ma come si possono tutelare i cittadini?”, si chiedono i sindacalisti dei poliziotti. Il marocchino, 25 anni, la sera dello scorso 26 dicembre 2021 era stato arrestato dalla polizia dopo avere rubato un coltello in un ristorante di piazza Vittorio Veneto a Torino, averlo brandito ed essersi denudato in strada. Scarcerato con l’obbligo firma al commissariato Centro un paio di giorni dopo l’episodio, è stato nuovamente arrestato domenica 9 gennaio 2022 per avere baciato sulla bocca con la forza una bambina di quattro anni in piazza Castello. L’immigrato è adesso nuovamente in carcere con l’accusa di violenza sessuale su minorenne.

I poliziotti sono stanchi dei giudici buonisti

Il segretario provinciale del Suilp, Eugenio Bravo, ha un diavolo per capello: “Forse non tutti sanno – riferisce a Torino Today  – che l’individuo in questione, irregolare sul territorio, qualche mese prima era già stato ospite del Centro di permanenza e rimpatrio di Torino ma senza poter essere rimpatriato in quanto, dopo aver tentato il suicidio veniva rimesso in libertà, come molti in quel periodo. Inoltre, era già stato sottoposto in precedenza all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria presso il commissariato San Paolo ed era totalmente inottemperante”.

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