Maneskin, altro che zitti e buoni: per il concerto di Verona i prezzi del sold out arrivano 1,2 mln a biglietto

20 Gen 2022 15:32 - di Redazione
Maneskin

Sale l’attesa per il concerto dei Maneskin all’Arena di Verona il prossimo 28 aprile. E con l’ansia da aspettativa monta a livelli stratosferici il prezzo per assistere allo spettacolo. Altro che zitti e buoni, per l’esibizione veronese del gruppo rock all’Arena, prezzi sui siti di secondary ticketing sfondano quota 4000 € a biglietto. E non solo. Il Codacons che è insorto, è ha presentato un esposto in Procura. In cui, tra solleciti e denunce, ha chiesto il sequestro dei ticket venduti, oltre all’oscuramento delle suddette piattaforme. Un delirio super costoso, insomma, quello a cui dovrebbero abbandonarsi i fans della band romana che ha trionfato all’ultima edizione del Festival di Sanremo. E agli Eurovision successivi.

Maneskin, tutto esaurito e prezzi pazzi per il concerto di Verona sui siti di “secondary ticketing”

Per assistere al concerto dei Maneskin del prossimo 28 aprile all’Arena di Verona gli appassionati del loro rock devono spendere fino a 1,2 milioni di euro. Lo denuncia il Codacons, che tra indignazione e sconcerto torna ad attaccare il fenomeno del secondary ticketing, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Verona. «I biglietti per il concerto dei Maneskin all’Arena sono andati letteralmente a ruba sui canali ufficiali di vendita. Per poi comparire in queste ore sui siti di secondary ticketing a prezzi astronomici», denuncia il presidente Carlo Rienzi. Che poi aggiunge anche: «Alcune piattaforme stanno proponendo al pubblico biglietti con tariffe che vanno dai 4.000 euro fino al record di 1.182.999 euro per un posto in prima fila davanti al palco. Un rincaro astronomico, se si considera che sui canali ufficiali di vendita il prezzo massimo di un biglietto era di 86.25 euro».

Il Codacons presenta un esposto e chiede un’indagine per i bagarini online

Per tale ragione il Codacons ha presentato oggi un esposto alla Procura di Verona, in cui si chiede «di sequestrare tutti i biglietti relativi all’evento venduti a prezzi superiori rispetto ai listini ufficiali. Oltre all’oscuramento di tutti i siti web che stanno proponendo al pubblico ticket a tariffe stellari». L’associazione chiede inoltre di avviare una indagine penale nei confronti dei bagarini online, per i reati di truffa aggravata e aggiotaggio. Perché se è vero che i trionfi globali dell’ultimo anno della band hanno alzato la domanda e fatto impennare le richieste, il rimbalzo dei prezzi per assistere a un loro concerto è davvero stratosferico. Persino per loro.

 

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