Israele e Austria, record di contagiati nonostante la quarta dose e il lockdown selettivo

12 Gen 2022 12:12 - di Redazione

Israele, che sta imponendo la quarta dose – circa 425.000 over 60 l’hanno finora ricevuta – e Austria, che ha obbligato tutti i no vax al lockdown selettivo e che da febbraio imporrà l’obbligo vaccinale a tutti, sono costretti a fare i conti con il record di contagiati mentre l’Africa, a cui sono stati consegnati pochissimi vaccini, e che ha, di conseguenza, pochissimi vaccinati, può vantare numeri di contagi bassissimi.

È il paradosso di questa Pandemia – o endemia, come l’ha definita l’infettivologo genovese Matteo Bassetti derubricandola a semplice influenza – che sta scombussolando tutte le granitiche certezze di governi, virologi, immunologi, esperti di vario tipo meno uno: Luc Montaigner, lo sbeffeggiato virologo francese che aveva previsto proprio questo mettendo in guardia dal rischio di aumentare i contagi vaccinando durante una pandemia.

I numeri sono spietati e non mentono. La variante Omicron, che continua a imperversare in tutto il Paese, ha costretto Israele a fare i conti con il record di vaccinati: quasi 44.000 nuovi casi di Coronavirus in un solo giorno.

Secondo i dati del ministero della Salute israeliano, riportati da Ynet, che scrive di “un altro triste record” e della “variante Omicron che continua a imperversare in tutto il Paese”, ieri sono state accertate 43.815 infezioni su 362.336 test effettuati. L’indice R è a 2.02 e i casi attivi sono 223.000.

Non solo. I bambini in Israele sono sempre più contagiati dalla variante Omicron del Coronavirus, tanto che lo Sheba Medical Center, il più grande ospedale di Israele, ha deciso di aprire un reparto ad hoc, un reparto Covid solo dedicato ai bambini.

Moshe Ashkenazi, il direttore del reparto, ha spiegato che ci si sta preparando a una nuova ondata di ricoveri dei più piccoli.

”La Omicron sembra essere meno virulenta rispetto ad altre varianti, ma la maggior possibilità di essere contagiati porterà diversi bambini a essere ricoverati in ospedale“, ha detto Ashkenazi al ‘Times of Israel‘, paragonando gli attuali numeri dei contagio a quelli della prima ondata all’inizio del 2020.

“Abbiamo un senso di deja vu rispetto alla prima ondata e ci stiamo preparando per una guerra, proprio come abbiamo fatto nella prima ondata“, ha detto Ashkenazi.

“Purtroppo i contagi si stanno diffondendo così velocemente che mi aspetto che questo nuovo reparto si riempia entro 10-14 giorni, quindi dovremo aprirne un altro“, ha aggiunto.

In Austria, invece, dove il governo ha adottato da tempo  misure drastiche confinando i non vaccinati in un ferreo lockdown selettivo e da febbraio imporrà l’obbligo vaccinale a tutti, è stato registrato il record dall’inizio della pandemia: 18.427 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Segno evidente che non possono essere i no vax – chiusi a doppia mandata in lockdown – a contagiare.

A trainare il contagio, secondo il giornale Kronen Zeitung, è la diffusione della variante Omicron particolarmente contagiosa.

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