«Io tempestato di messaggi cattivi»: parla il vescovo che vieta ai No vax di dare la comunione

10 Gen 2022 20:12 - di Redazione

“Sono stato tempestato di messaggi cattivi”. Lo racconta il vescovo di Teano-Calvi (diocesi in provincia di Caserta), balzato alla cronaca per aver  proibito a sacerdoti e diaconi non vaccinati di distribuire la comunione in chiesa. Con tanto di disposizione pastorale. Una decisione presa da monsignor Giacomo Cirulli, che è anche medico, di fronte all’impennata di contagi. “Eppure qui – dice dai microfoni dell’Adnkronos – da parte dei no vax se ne fa una questione ideologica. Il punto è che l’unica strada per uscire dalla pandemia è il vaccino.  Ma questo in Italia significa prendere attacchi e cattiverie di ogni genere. E oggi sono stati bersagliato da messaggi cattivi dei no vax. Ho ricevuto anche messaggi di ringraziamento, per la verità.  Ma è ovvio che la cattiveria gratuita fa male ed è difficile da accettare in un contesto di pandemia“.

Il vescovo di Teano-Calvi bersagliato dai no vax

Il vescovo ha vissuto sulla sua pelle la sofferenza del Covid. “Io sono stato in fin di vita a novembre 2020 quando i vaccini non c’erano. Io non ho vietato di distribuire l’eucaristia. Ma sta di fatto che i sacerdoti che non sono vaccinati non possono distribuire la comunione: per preservare se stessi ma anche gli altri”. Naturalmente nessun prete no vax lo dichiara apertamente. “Si tratta però di fare chiarezza”, dice il prelato rivendicando la sua scelta.  “Chiarezza. Ed è quello che ho fatto per le mie due diocesi di Teano e Calvi. I fedeli hanno capito che è stata una decisione di buon senso. Ma i no vax sanno solo fare ideologia, negano la pandemia, negano tutto. Questo è il problema”. Da qui il suo appello: “Che usino il cervello. La scienza, finché rispetta i suoi limiti, la Chiesa e Dio la rispettano”.

“Sanno solo fare ideologia, negano la pandemia”

Monsignor Cirulli non vede il rischio di tornare alle messe in streaming come nella prima fase della pandemia. “Rischi non ne vedo grazie alla vaccinazione”. Da medico introdurrebbe l’obbligo vaccinale? Il vescovo sorride:  “Bisogna trovare il modo perché la libertà personale non vada a toccare la libertà di tutti gli altri. Poi, certo, da parte chi ci governa serve il massimo della chiarezza”. Il Papa oggi parlando al Corpo diplomatico ha chiesto che si vaccini la popolazione il più possibile. Quasi una dichiarazione di obbligo vaccinale? ” Il Pontefice usa quella prudenza che non è mancanza di chiarezza. E io da vescovo e da medico la condivido in pieno. Poi, come si dice, a buon intenditor poche parole”.

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