I funerali di Alessia Augello, otto perquisiti e indagati. L’avvocato: repressione ingiustificata

15 Gen 2022 19:57 - di Redazione
Alessia Augello

Sono indagati in base alle Legge Scelba e alla Legge Mancino gli otto militanti di Forza Nuova perquisiti questa mattina dalla Digos della Questura di Roma. Perquisizioni per l’indagine sulla bandiera nazista esposta al termine del funerale di Alessia Augello, una militante di Forza Nuova, nella chiesa di Santa Lucia a Roma. La famiglia si era dissociata dall’iniziativa.  

Fra gli indagati c’è anche Stefano Schiavulli, fra i leader del movimento fondato da Roberto Fiore, già arrestato per gli scontri alla Cgil del 9 ottobre scorso a Roma.

Nell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma si contestano i reati di riorganizzazione del disciolto partito fascista (Legge Scelba). E ancora organizzazione avente tra i vari scopi l’incitamento alla discriminazione all’odio o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (Legge Mancino).  Tra il materiale sequestrato durante le perquisizioni un tirapugni, simboli fascisti e un busto di Mussolini.

“E’ così che ormai senza soluzione di continuità prosegue la repressione nei confronti di chiunque abbia osato opporsi alla imperante dittatura sanitaria-finanziaria di controllo sistemico delle masse. Una repressione ingiustificata che non rispetta nemmeno la pietas, quella latina, nei confronti della morte”. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Nicola Trisciuoglio, già difensore dei leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino e oggi di Giuseppe Meloni, Alessio Mastrangelo e Marco Medici, indagati tra gli altri per il “presente” alla militante Alessia Augello.

“Il sostituto procuratore di Roma Erminio Carmelo Amelio ha aperto un procedimento a carico loro per riorganizzazione del disciolto Partito Nazionale Fascista e apologia di reato – spiega l’avvocato – Le perquisizioni scattate questa mattina nelle case degli indagati hanno avuto tutte esito negativo.  Assumo la difesa di tre tra gli indagati dei fatti del 10 gennaio scorso con la convinzione e la certezza dell’insussistenza e della fallacità del teorema accusatorio – ribadisce – che si pone al di fuori dei canoni minimi della ipotesi finanche indiziaria. Non consentiremo alla Procura romana di trasformare un mero saluto svoltosi in funzione privata e al termine di un funerale in una palestra di esercizio politico antigiuridico influenzato dal potere mediatico di criminalizzazione. E’ ora che la politica ceda il passo al diritto”.

 

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