Fatti distinti dalle opinioni? No, “Fatto” separato da Grillo. Travaglio bacchetta il comico indagato

21 Gen 2022 16:13 - di Valerio Falerni
Travaglio

Fatti separati dalle opinioni“, ma anche Fatto (Quotidiano) separato da Beppe Grillo. Leggere, per credere, la risposta del direttore Marco Travaglio a un lettore che lamentava il contropelo riservato dal giornalista Marco Lillo all’Elevato, indagato da un paio di giorni per traffico d’influenze illecite. Un invito a nozze per Travaglio che non aspettava altro per impettirsi di coriacea coerenza e dimostrare coi fatti, pardon col Fatto, che di fronte alle Procure per lui non c’è amicizia che tenga. Neppure se l’amico indagato si chiama Grillo ed è il fondatore di quel M5S, di cui proprio Travaglio è il vero azionista di riferimento.

Travaglio risponde ad un lettore indignato

«Il reato – ha infatti premesso il direttore nella sua risposta – è tutto da dimostrare (…). Ma il fatto di ricevere soldi da un concessionario pubblico (l’armatore Vincenzo Onorato, ndr), inoltrare le sue richieste a ministri e parlamentari 5 Stelle e poi girare a lui le loro risposte è un comportamento inaccettabile». Ineccepibile, aggiungiamo noi. Ma altrettanto degno di menzione è il pistolotto finale, interamente dedicato a magnificare la presunta diversità antropologica dei grillini, non a caso lodati per non aver dato seguito alle sollecitazioni del loro capo.

Ma pesa anche il “fattore Conte”

«Perché – spiega – non hanno dimenticato (almeno loro) chi li ha votati e perché. Dimostrando così – checché ne dicano i giornaloni festanti – di non essere “uguali agli altri».Qui, però, la prosa si fa un po’ meno epica e più da cortile, quello pentastellato. Travaglio, si sa, è il puparo da remoto di Giuseppe Conte, mentre Grillo lo avrebbe volentieri restituito allo studio Alpa una volta uscito da Palazzo Chigi. Da tempo, anche questo è noto, il fondatore e l’ex-premier si guardano in cagnesco. Anzi, fosse dipeso dal comico, di certo Giuseppi non si troverebbe a capo (si fa per dire) del MoVimento. È lì perché piace a Travaglio e al suo giornale. E guai a chi lo tocca. Ora lo sa anche Grillo.

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