De Luca bocciato dal Tar, le scuole in Campania devono riaprire: accolto il ricorso dei genitori, non del governo

10 Gen 2022 18:04 - di Marta Lima

La quinta sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio la ripresa della didattica in presenza per le scuole dell’infanzia, elementari e medie. L’efficacia dell’ordinanza è quindi sospesa. Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, con decreto cautelare ha accolto il ricorso e fissato la camera di consiglio. Il ricorso accolto è quello dei genitori, non quello presentato dal governo.

Il presidente della quinta sezione del Tar Campania Maria Abbruzzese, accogliendo il ricorso presentato da alcuni genitori difesi dagli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta, ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio il rientro nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie, e ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell’8 febbraio.

Scuole, De Luca bocciato dal Tar: “Un flop del governatore”

“Mentre De Luca e il governo Draghi litigano, a pagare il conto sono gli studenti, le famiglie e gli operatori della scuola. In Campania i cittadini scontano tre sciagure: il Covid, la Regione ed il governo. La farsa è completa”, attacca il senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania dopo la notizia dell’annullamento da parte del TAR dell’ordinanza scuola del governatore.

“La sentenza del Tar che blocca l’ordinanza sulla chiusura delle scuole in Campania è una bocciatura clamorosa della gestione De Luca di questi mesi”. Così in una nota i consiglieri regionali campani della Lega Gianpiero Zinzi, Severino Nappi e Attilio Pierro. Secondo i consiglieri regionali leghisti “il pericolo era ampiamente prevedibile, come denunciato da mesi anche della categorie ‘inascoltate’ del comparto sanità, solo a voler considerare il recente passato. Una vera e propria scure che si abbatte sul governatore e sul centrosinistra incapaci di garantire i fondamenti del confronto democratico in Regione Campania. Un atteggiamento che fa piombare nel caos amministrativo i cittadini campani ormai tra due fuochi: da un lato l’emergenza sanitaria e dall’altro la miope gestione del governatore”, concludono Zinzi, Nappi e Pierro.

Il governatore e la difesa dell’ordinanza

“Non abbiamo chiuso proprio niente. Al di là di ideologismi e parole al vento, il motivo del contendere è solo questo: Dad per tre settimane per le medie e le elementari, per consentire una più vasta vaccinazione infantile e per scavallare il picco di contagi previsto per gennaio. E tutto questo accogliendo richieste pressanti di centinaia di presidi, di sindaci e di dirigenti sanitari. Le pare che ci sia motivo per fare crociate da parte del governo? Le nostre sono solo misure ragionevoli”. Vincenzo De Luca, in un’intervista a Repubblica, stamane aveva difeso il contenuto della propria ordinanza, illegittima, secondo il ministro Bianchi. “Noi riteniamo di muoverci su un piano di piena legittimità – ribadisce il presidente della Regione Campania – Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza, che solo il governo non vede. La cosa davvero scandalosa è che il governo non ha riunito il Comitato tecnico scientifico come chiesto da tutte le Regioni, per avere una base sanitaria oggettiva e autorevole su cui fondare le decisioni. La nostra ordinanza invece, è conseguente alle valutazioni della nostra Unità di crisi e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano epidemiologico e vaccinale”.

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