Caos scuola, al liceo Newton lezioni col cappotto: scatta l’esposto alla polizia contro la Città Metropolitana
I mille volti del Caos scuola: «Lezioni in giaccone a causa delle finestre aperte. Siamo a 90 positivi. Domani primo controllo del green pass a una classe. Abbiamo chiesto alle famiglie di comprare Ffp2». Lo denuncia all’Adnkronos la dirigente del liceo Newton a Roma, Cristina Costarelli che contestualmente, sul gelo in aula, fa sapere: «Procederò ad un esposto alla polizia contro la Città Metropolitana per interruzione di pubblico servizio».
Caos scuola, la preside del liceo Newton: in classe si gela
Il caos scuola imperversa. Ma in alcune realtà le mancanze e i disguidi si fanno sentire più che in altre. E così, dopo aver denunciato la situazione a livello generale e in veste di presidente dell’Associazione nazionale presidi, ora Cristina Costarelli torna a parlare dal suo ruolo di dirigente del liceo Newton della capitale. E dopo aver affrontato la vexata quaestio del rientro a scuola in presenza in termini generalizzati, parlando di «gestione faticosa» e di «didattica complicata», sia per i docenti che per gli studenti, punta l’attenzione sull’istituto capitolino che dirige. Ma il riassunto dello stato dell’arte non può che diventare un elenco di criticità e preoccupazioni.
«Non abbiamo le risorse per l’acquisto delle mascherine Ffp2»
E allora, dichiara la Costarelli all’Adnkronos: «Al Newton dagli 81 positivi di lunedì. Agli 85 di ieri. Siamo arrivati a 90 positivi. Abbiamo almeno 38 classi su 46 in ddi. Siamo già entrati nelle disposizioni ultime di quarantena: due classi con Ffp2. Domani in una classe cominceremo a controllare il Green pass ai ragazzi: chi non lo ha starà a casa in dad». E in calce, la dirigente del liceo Newton di Roma aggiunge anche: «Abbiamo inviato un circolare alle famiglie per provvedere a far avere le mascherine ai figli. Noi non abbiamo le risorse per l’acquisto».
Lezioni col cappotto, dopo il rimpallo di responsabilità arriva l’esposto contro la Città Metropolitana
E non è tutto. Perché tra le difficoltà che la dirigente si ritrova ad affrontare con il rientro in presenza, sottolinea il problema – non trascurabile – del gelo delle aule. «Da ieri l’intera succursale è in didattica a distanza – prosegue allora la preside – a causa del riscaldamento rotto. Oggi procederò ad un esposto alla polizia contro la Città Metropolitana per interruzione di pubblico servizio. Città metropolitana non provvede e non risponde alle segnalazioni dal 7 gennaio. E scarica la responsabilità sulla ditta che gestisce che a sua volta accusa l’Ital gas. Abbiamo fatto di tutto perché si risolvesse la situazione. Per noi è responsabile Città Metropolitana: i ragazzi non possono fare lezione in presenza con una temperatura di 8 gradi». «Già in centrale – conclude quindi la Dirigente – bisogna stare con le giacche indosso perché per garantire l’areazione con le finestre aperte la temperatura si aggira intorno ai 16 gradi, massimo 18»…