Botticelli, all’asta a New York un capolavoro influenzato da Savonarola: “L’Uomo dei dolori”

8 Gen 2022 19:54 - di Redazione
Botticelli

Un ritratto di Cristo risorto, uno degli ultimi grandi capolavori rimasti ancora in mani private di Sandro Botticelli (Firenze, 1445-1510), sarà il lotto migliore della “Masters Week” della casa d’aste Sotheby’s a New York il prossimo  27 gennaio. Il dipinto intitolato in inglese “The Man of Sorrows” (L’Uomo dei dolori) partirà da una stima di 40 milioni di dollari ma le attese del mercato dell’arte sono per un prezzo finale doppio.

L’opera, eseguita tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, risale al periodo in cui Botticelli fu notevolmente influenzato dalle prediche del frate domenicano Girolamo Savonarola e adottò uno stile caratterizzato da simbolismo cristiano e spiritualità visionaria.

L’Uomo dei dolori” arriva all’asta dopo la vendita da record di Sotheby’s del “Giovane che tiene in mano un tondello” dello stesso Botticelli che nel gennaio 2021 è stato venduto per 92,2 milioni di dollari, rendendolo il dipinto degli ‘antichi maestri’ più caro mai venduto in un’asta.

Nonostante la vendita storica all’inizio dell’anno scorso, le opere di Botticelli – di qualsiasi periodo – sono estremamente rare all’asta. I suoi lavori tardivi, in particolare, appaiono molto raramente sul mercato, con solo altre tre opere di questo periodo (post 1492) conosciute in mani private.

“L’Uomo dei dolori” è stato registrato per la prima volta nella collezione di Adelaide Kemble Sartoris (1814-1879), una famosa cantante d’opera inglese, che insieme a suo marito, erano due influenti personalità nell’Inghilterra vittoriana e a Roma. Il dipinto passò alla pronipote di Adelaide, Lady Cunynghame, che lo vendette all’asta nel 1963 per 10.000 sterline (circa 28.000 dollari). Da allora è rimasto nella stessa collezione privata, praticamente inedito fino alla recente inclusione nella grande mostra monografica dedicata al maestro fiorentino allo Städel Museum di Francoforte nel 2009-2010.

Il dipinto è una rappresentazione illustrativa dei cambiamenti nello stile e nei soggetti di Botticelli. In contrasto con le sue poetiche scene mitologiche come la “Nascita di Venere” e “La Primavera” del decennio precedente, la produzione di Botticelli dall’ultimo decennio del Quattrocento in poi è più sobria, austera e di natura spirituale, come esemplificato in questa opera che va all’asta e nella “Natività mistica” del 1500 alla National Gallery di Londra.

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