Cittadella natalizia nel cuore di Roma: è il villaggio di Atreju 2021. La festa delle tradizioni

6 Dic 2021 18:01 - di Eugenio Battisti

Una cittadella natalizia nel cuore del quartiere Prati, a due passi dal Vaticano. Si presenta così il villaggio di Atreju 2021. La tradizionale kermesse di Fratelli d’Italia e della destra italiana giunta alla 23esima edizione. Dedicata quest’anno ai conservatori in una versione inedita, all’insegna del Natale. E delle tradizioni messe sotto attacco dal pensiero unico del mainstream progressista.

Atreju 2021, il villaggio natalizio aperto a tutti

Decine e decine di stand, rigorosamente di legno, luminarie, alberi decorati, slitte illuminate. Babbi Natale e simpatici orsi bianchi che si aggirano per il villaggio sulle note di Jingle Bells. A passeggio nel villaggio di Natale, al centro di piazza Risorgimento, ci sono intere famiglie con bimbi al seguito. Romani incuriositi dagli insoliti mercatini. Capitati lì per caso. Non sono elettori o simpatizzanti di Fratelli d’Italia. Perché il senso della festa è proprio questo – dicono i ragazzi di Gioventù nazionale che hanno lavorato all’allestimento come ogni anno. Felpa bianca con cappuccio e la scritta “Il bello e il sacro procedono insieme mano nella mano”. “Questa edizione è più aperta, meno politicizzata. C’è un clima diverso – dice Benedetta – più colore, è una festa popolare”. 

La mostra San Nicola vs Babbo Natale

Moquette rigorosamente rossa per la grande salsa convegni, arricchita da una mostra fotografica dal titolo provocatorio. E di sicuro impatto. “San Nicola vs Babbo Natale”. I pannelli raccontano la ‘vera storia’. Attraverso una ricostruzione storica delle origini di Babbo Natale. Che non nasce al freddo del nord ma sulle rive del Mediterraneo. Parte della mostra è dedicata al presepe. “Simbolo di una identità sotto attacco. Bandito dalle scuole e dagli uffici pubblici perché ritenuto offensivo delle altre religioni. Ma a chiederlo sono i fanatici progressisti. Che non vedono l’ora di distruggere qualsiasi simbolo che richiami le radici europee”. Si racconta con le immagini  l’arte del presepe, la tradizione napoletana.  Ma anche a Roma con i “pupazzari”. E ancora il primo presepe di San Francesco d’Assisisi a Greccio nel 1223. Nel racconto visivo delle tradizioni non poteva mancare l’albero di Natale. Nato nel Nord Europa con il suo carico  simbolico: rappresentazione del legno della croce e della vita.

Gli stand tra volontariato, sport e cultura

Decine gli stand che espongono prodotti artigianali a offerta libera e animano i mercatini solidali Associazioni culturali, enti impegnati nel sociale, onlus a tutela dei minori. Che danno la fotografia del vasto mondo del volontariato a cui guarda Fratelli d’Italia. C’è la ‘casetta’ di legno di “Mio fratello è  figlio unico”, cooperativa sociale che si occupa di ragazzi  con autismo. C’è lo stand dell’Asi che propone borse, pochette, portafogli di stoffa confezionate dalle detenute di Rebibbia dell’associazione “Ricuciamo”. E ancora: l’associazione “Anzianamente”. Cultura e identità di Edoardo Sylos Labini  con la collezione degli ultimi numeri del mensile cartaceo. Il numero speciale di dicembre è dedicato a Draghi. “Santo subito? E allora faccia un miracolo. Ci ridia la libertà”. E ancora lo stand di Pro vita e famiglia onlus.  Ci sono anche le coccinelle onlus, fondata dalle mamme di ‘bambini speciali”. Presente come a ogni edizione di Atreju il Modavi. Movimento delle associazioni di volontariato del terzo settore, nato nel 1996. E per finire elfi, magie e saghe fantasy con la Società tolkeniana e la Compagnia dell’Anello. Tra i gioielli artigianali anche il simbolo dell’Auryn, il sigillo di Atreju della Storia Infinita. 

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